Il massaggio aiuta a gestire i disagi sia dell’artrite che dell’artrosi. Nel post ricerche, riflessioni e manipolazione alla caviglia per alleviare il dolore da artrosi al ginocchio.
Artrite e artrosi fanno parte delle patologie reumatiche, entrambe coinvolgono le articolazioni ed entrambe sono contraddistinte da dolore accompagnato da rigidità e limitazione nei movimenti delle articolazioni colpite.
Queste similitudini possono generare talvolta la confusione tra artrosi e artrite, a volte scambiate l’una per l’altra. Eppure sono due malattie ben distinte che si differenziano in diversi punti.
Primi tra tutti, la natura della patologia e l’età dei soggetti colpiti:
l’artrite è una patologia infiammatoria cronica di origine autoimmune che può svilupparsi in soggetti di ogni età, anche nei bambini;
l’artrosi è una malattia degenerativa che insorge soprattutto dopo i 50 anni.
Differenza tra artrite e artrosi
L’artrite è una patologia infiammatoria con una maggiore rapidità di evoluzione e di danno alle articolazioni.
Inizia dalla membrana sinoviale, che è una membrana “a forma di uovo” che riveste l’articolazione. La membrana sinoviale sta fra l’osso e la cartilagine e protegge il liquido sinoviale che serve a lubrificare l’articolazione.
L’artrite è una malattia autoimmune. Significa che si presenta in quanto c’è un’alterazione del sistema immunitario. Ciò vuol dire che può colpire qualsiasi soggetto, indipendentemente dall’età.
I pazienti più colpiti da artrite hanno un’età compresa fra i 30 e i 60 anni, ma è possibile che colpisca anche i più giovani. Esiste infatti l’artrite reumatoide giovanile.
L’artrite reumatoide è solo uno dei tanti tipi di artrite. Ne esistono moltissime forme esempio, gotta, artrite nell’ambito di malattie del connettivo quali il lupus eritematoso sistemico.
L’artrite colpisce soprattutto e più facilmente le piccole articolazioni, quelle della mano e del piede. Le forme più aggressive possono arrivare a deformare l’osso fino ad impedire anche movimenti quotidiani.
L’artrosi è una malattia degenerativa provocata dal logoramento delle articolazioni, con una minima componente infiammatoria. Colpisce prima la cartilagine articolare e poi avanzando anche l’osso sottostante. È una malattia altamente diffusa nella popolazione anziana.
La cartilagine è la parte lucida dell’osso ed è un tessuto non vascolarizzato che riveste gli snodi articolari, li protegge e ne permette lo scorrimento.
Ad esempio, tra femore e rotula (ginocchio) c’è della cartilagine. Questa cartilagine consente alla rotula di scorrere e di flettere il ginocchio. Se non ci fosse la cartilagine ci sarebbe attrito tra femore e rotula. Ed è proprio questo che succede con l’artrosi.
Un po’ alla volta la cartilagine si consuma, finché le due estremità ossee arrivano a toccarsi. Toccandosi fra loro l’osso inizia a deformarsi. Quando si arriva a questo punto si parla di artrosi deformante. La deformazione dell’osso in questo caso provoca dolore e difficoltà nei movimenti, ma non arriva allo stesso livello di deformazione dell’artrite.
Trattandosi di una patologia degenerativa l’artrosi tende a presentarsi con l’avanzare dell’età. Genericamente inizia a comparire dopo i 50 anni.
Le articolazioni più facilmente colpite da artrosi sono quelle più sottoposte a carico, quali:
- colonna vertebrale (cervicale e lombare soprattutto);
- ginocchio;
- anca.
L’artrosi all’anca è in genere la più invalidante. Quando l’artrosi colpisce più articolazioni contemporaneamente si parla di poliartrosi.
Artrite, artrosi e massaggio: benefici
Diverse ricerche dimostrano che il massaggio può ridurre i sintomi dell’artrite e dell’artrosi.
Di seguito alcune di esse:
Prima ricerca.
Uno studio condotto dall’Università di Miami ha dimostrato che un massaggio, a pressione moderata, di 15 minuti al giorno ha ridotto dolore e ansia e migliorato la forza di presa in 22 adulti con diagnosi di artrite della mano o del polso.
I partecipanti hanno ricevuto quattro massaggi settimanali da un massaggiatore e gli è stato insegnato a massaggiare quotidianamente le loro articolazioni doloranti a casa. I risultati hanno mostrato che il massaggio potrebbe ridurre il dolore alle mani fino al 57%.
Seconda ricerca.
60 pazienti sono stati suddivisi, in modo casuale, in due gruppi:
- Il primo gruppo ha ricevuto cure e controlli standard.
- Il secondo gruppo, oltre a cure e controlli standard, ha ricevuto un massaggio svedese di 30 minuti per otto settimane: due volte a settimana per le prime quattro settimane e tre volte a settimana per le ultime quattro settimane.
I risultati hanno dimostrato che il gruppo che ha ricevuto il massaggio, ha riportato una riduzione del dolore e del consumo di antidolorifici.
Terza ricerca.
Quarta ricerca.
Sempre il National Library of medicine, ha pubblicato uno studio relativo ad “artrosi e massaggio” confermando i benefici del massaggio per l’artrosi al ginocchio.
OVVIAMENTE IL MASSAGGIO NON PUÒ SOSTITUIRE LE CURE MEDICHE, MA È UN COMPLEMENTO AL TRATTAMENTO PER L’ARTRITE O L’ARTROSI PRESCRITTO DAL MEDICO. LA COMUNICAZIONE PREVENTIVA TRA MEDICO E MASSAGGIATORE PUÒ GARANTIRE CHE IL MASSAGGIO SIA ADATTO AL CLIENTE AD AIUTARLO AD OTTENERE RISULTATI POSITIVI.
Artrite, artrosi e massaggio: riflessioni
In che modo esattamente il massaggio riduce il dolore e l’ansia per le persone che soffrono di artrite o artrosi?
Si sa che il massaggio:
- può ridurre la produzione, da parte del corpo, dell’ormone dello stress cortisolo;
- diminuisce i livelli dell’ormone arginina-vasopressina;
- diminuisce la pressione sanguigna;
- diminuisce i livelli di alcune citochine infiammatorie tra cui IL-4 e IL-10;
- aumenta la produzione dell’ormone serotonina che migliora l’umore.
Ci sono molte variabili coinvolte nel modo in cui il massaggio può funzionare per alleviare il dolore, la rigidità e l’ansia, afferma Rosemary Chunco, massaggiatrice autorizzata a Plano, in Texas, che tratta molti pazienti con artrite e malattie correlate. L’effettivo meccanismo che entra in gioco è ancora oggetto di indagine. Ad esempio, un sonno più riposante che deriva da un massaggio, può aiutare con il dolore da artrite.
Tiffany Field, psicologa ricercatrice presso la University of Miami Medical School, ha pubblicato uno studio del 2010 sull’International Journal of Neuroscience dimostrando che la stimolazione dei recettori della pressione o nervi sotto la pelle, che trasmettono segnali di riduzione del dolore al cervello, si attivano con una pressione moderata.
“La cosa fondamentale è usare una pressione moderata“, afferma Field. Una leggera pressione, semplicemente toccando la superficie della pelle o sfiorandola superficialmente, non raggiunge quei recettori della pressione. Una leggera pressione può essere rilassante, ma non stimolante. Al contrario, una pressione troppo forte, blocca la stimolazione dei recettori.
Ulteriori riflessioni:
Utilizzare una scheda cliente per raccogliere informazioni sullo stesso. Tra le varie informazioni è importante sapere quali farmaci sta assumendo per ponderare le controindicazioni ad essi connesse.
Alcuni clienti potrebbero non avere benefici, soprattutto per quanto riguarda l’artrite reumatoide. È apprezzabile che il massaggiatore esponga questa possibilità al cliente e sproni lo stesso alla sincerità.
Se il massaggio non da esiti positivi, non bisogna né colpevolizzarsi e né demoralizzarsi, ma semplicemente indirizzare a chi ha competenze diverse dalle nostre.
Massaggio per artrosi
La causa principale dei sintomi dell’osteoartrosi non può essere risolta attualmente. Tuttavia, i sintomi possono essere spesso gestiti e di solito migliorati senza interventi chirurgici o farmaci con una combinazione di fisioterapia e massaggi.
La terapia fisica è valida per rafforzare l’articolazione e fornire stabilità ai muscoli circostanti in modo che possano assorbire meglio l’impatto e la forza senza degradare ulteriormente la cartilagine e l’osso.
Il massaggio può aiutare a decomprimere l’articolazione, aprire la muscolatura circostante e ripristinare la mobilità.
Inoltre, il massaggio può aiutare un cliente a bilanciare meglio le attività portanti in tutto il corpo per aiutare a ridurre la pressione sulle articolazioni artritiche. Ciò è particolarmente importante se l’usura è esacerbata da un disallineamento, come un ginocchio ruotato esternamente.
Tecniche di decompressione, come lo stretching, e la trazione aiutano a creare spazio nell’articolazione, che ridurrà ulteriormente l’usura. In più, il lavoro locale su tutti i muscoli, che circondano l’articolazione, può aiutare a ripristinare la mobilità e la flessibilità.
La decompressione articolare richiede tempo e pazienza e, solitamente, funziona meglio senza cercare di allungare immediatamente i muscoli fino alla fine del movimento.
Si otterranno migliori risultati se si permetterà ai muscoli stessi di rilassarsi. Andare lentamente impedirà anche al riflesso di stiramento muscolare di attivarsi per proteggersi nuovamente.
Si ricorda che l’articolazione esiste in un intero sistema portante. Ad esempio, l’usura di un ginocchio è spesso esacerbata da disallineamenti causati da altri fattori. Ad esempio:
- caviglia slogata in precedenza;
- fascite plantare;
- problemi apparentemente piccoli come l’alluce valgo.
Manipolazione alla caviglia per migliorare il ginocchio
In merito ad artrosi e massaggio, migliorare la mobilità e la stabilità della caviglia, permetterà al ginocchio di rilassarsi in una posizione migliore e più neutra, bilanciando la pressione attraverso l’intera struttura e diminuendo l’usura sbilanciata:
1) Trazionare leggermente la gamba, del cliente, verso se stessi, tenendo piede e caviglia rivolto verso l’alto. La caviglia deve allinearsi al ginocchio e l’anca su quella che sarebbe una linea a “piombo” se il cliente fosse in piedi.
2) Dorsiflettere leggermente la caviglia verso l’interno del ginocchio.
3) Se un cliente ha avuto precedenti distorsioni alla caviglia, questa cerniera non è completamente disponibile e l’anca ruoterà internamente con il ginocchio.
4) Effettuare un po’ di lavoro locale sulla caviglia per liberare l’articolazione del calcagno e la caviglia.
5) Ripetere le manovre 1 e 2. L’obiettivo dovrebbe essere quello di incernierare meglio la caviglia senza che il ginocchio o l’anca debbano muoversi. Quanto più è possibile facilitare questo corretto movimento della caviglia, tanto meno lavoro devono fare i muscoli del ginocchio per stabilizzare lo stesso, che a sua volta riduce l’usura dell’articolazione.
Le manovre 1 e 2 possono aiutare anche per problemi all’anca.
Tutte e tre le articolazioni, caviglia, ginocchio e anca, lavorano in un sistema quando si cammina o si corre. La restrizione o la mancanza di stabilità in uno qualsiasi dei tre influenzerà gli altri.
Inoltre, un carico improprio delle articolazioni di una o entrambe le gambe comporterà un maggiore impatto o una pressione compensativa sulla colonna lombare in particolare e potenzialmente sul resto della colonna vertebrale.
Lavorare portando l’intera catena funzionale a bilanciare il carico in gravità (cioè allineato più correttamente) aiuterà a distribuire la forza in tutto il corpo ea diminuire la pressione sulle articolazioni artritiche e sintomatiche. Ciò avrà il vantaggio a breve termine di ridurre e alleviare i sintomi e a lungo termine di rallentare il declino delle articolazioni man mano che il cliente invecchia.