Evitare il fenomeno di adattamento al massaggio

Tempo di lettura: 8 minuti

Il fenomeno di adattamento al massaggio è il risultato di una serie di meccanismi il cui funzionamento può essere spiegato scientificamente. Leggi questi meccanismi e cosa puoi fare al riguardo . . .

adattamento al massaggio

Come massaggiatori il nostro fine è provvedere alla salute e al benessere dei nostri clienti, ma ovviamente anche sviluppare una serie di accorgimenti che ci permettano di aumentare la nostra attività al punto tale di avere abbastanza clienti regolari.

Senza dubbio c’è da tenere presente che un cliente ha il suo ciclo di vita. Saranno pochissimi i clienti che ti seguiranno a vita e con cadenze diverse l’una dall’altro.

Ad esempio, faccio il massaggiatore da 20 anni ed ho sei clienti che mi seguono da 18 anni con la seguente cadenza:

  • Un cliente viene una volta a settima, tutte le settime. Avvolte viene anche due volte a settimana.
  • Un cliente viene quasi ogni giorno per due/tre settimane per poi ritornare tre/quattro o cinque mesi dopo.
  • Un cliente che viene due volte al mese.
  • Un cliente che viene una volta al mese.
  • Due clienti che vengono una due volte a settimana per due/tre mesi prima dell’estate.

Poi ci sono clienti passeggeri ed altri che tornano, dopo anni, per un po’.

Da quattro anni, lavoro come massaggiatore, con un regolare contratto a tempo indeterminato, presso le Terme Stufe di Nerone, e devo dire che non ho più l’ansia di quando lavoravo solo allo studio. Certo non mi arricchisco e, come la maggioranza delle persone faccio sacrifici e rinunce ma, mal che vada, comunque ho uno stipendio a fine mese e ciò mi rassicura.

Inoltre bisogna considerare che i clienti tornano se ottengono risultati; che sia rilassarsi, che migliorare la forma fisica che diminuire un dolore.

È in più, ricordiamoci che il massaggio ha comunque un costo che non tutti possono mantenere a vita.

Tuttavia, se lavori in modo autonomo o con partita iva presso un centro (quindi più lavori più guadagni) devi fidelizzare quanti più clienti possibili.

Ci sono diversi elementi, al di là della propria bravura, che dovrebbero essere applicati per fidelizzare un cliente anche se, ovviamente al riguardo, una bacchetta magica non esiste.

Su questo blog trovi diversi articoli che possono essere utili a fidelizzare un cliente:

La fidelizzazione deriva anche dalla tua comunicazione verbale, paraverbale e non verbale. Da come osservi e ascolti. Al riguardo, su questo blog trovi in vendita, a soli 5 euro, l’ebook “psicologia e abilità di vendita del cosmetico per massaggiatori e/o estetiste”. Da questo ebook puoi assimilare numerose informazioni che ovviamente possono essere utili anche per i servizi che offri. Proporre un massaggio o un trattamento estetico è comunque una vendita.

Inoltre la fidelizzazione di un cliente deriva anche dalla continua informazione dell’operatore stesso. Restare informato sulle dinamiche del massaggio e come agisce ad esempio, sul dolore ti aiuterà ad essere più professionale ed efficace.

In fine, la fidelizzazione è pulizia, arredo, musica, climatizzazione, comodità, ubicazione dello studio, ecc., ecc.

Ritornando all’argomento di questo post “evitare il fenomeno di adattamento al massaggio” e quindi alla fidelizzazione, costruiamo un esempio che può essere comune soprattutto se sei un massaggiatore in erba.

Esempio: hai una nuova cliente con cadenza settimanale, ti apprezza e costantemente ti fa i complimenti per la tua bravura, ma all’improvviso sparisce.

È facile, in questo caso, classificarla come una “cliente non fedele”, ma al di là di numerose dinamiche e il ciclo di vita del cliente sopra citato, potrebbe anche essere che la cliente dopo un po’ si annoiava di ricevere sempre lo stesso massaggio e non avvertiva più i benefici iniziali.

Ma la noia e l’adattamento al massaggio hanno una causa fisiologica che conviene, come massaggiatori, capire per evitarla.

Per identificare questi meccanismi e per comprendere meglio questo fenomeno di adattamento al massaggio, dobbiamo esaminare nel dettaglio alcuni aspetti pratici di come il sistema nervoso autonomo risponde, in maniera misurabile, al massaggio.

 

Fenomeno di adattamento al massaggio

Il livello di stress di una persona è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo, che gestisce tutte le funzioni del corpo senza la partecipazione cosciente dello stesso (ad esempio, la frequenza cardiaca o il flusso di sangue attraverso i muscoli).

Il sistema nervoso autonomo è costituito da due divisioni:

  • il sistema nervoso simpatico;
  • il sistema nervoso parasimpatico.

Entrambe le divisioni controllano le funzioni del corpo interagendo costantemente l’una con l’altra.

Il sistema nervoso simpatico è il sistema dello stress. Si attiva durante situazioni emotivamente o fisicamente stressanti, così come generalmente durante le ore di veglia.

Il sistema nervoso parasimpatico ha gli effetti opposti. È più attivo durante i periodi di rilassamento e, in genere, durante le ore di sonno.

In un corpo sano, entrambe le divisioni agiscono su organi e tessuti in maniera positiva e negativa, bilanciando costantemente gli effetti reciproci, con il risultato complessivo della loro interazione pari a zero.

Ad esempio:

  • se il sistema nervoso simpatico aumenta la frequenza cardiaca, il sistema parasimpatico la diminuisce.;
  • se il sistema nervoso parasimpatico innesca la broncocostrizione (restringimento dei bronchi. Dovuto alla contrazione dei muscoli lisci bronchiali; è il fenomeno che si verifica tipicamente durante una crisi asmatica), il sistema nervoso simpatico produce broncodilatazione (aumento del calibro dei bronchi e dei bronchioli, finalizzato a ridurre la resistenza delle vie aeree in modo da aumentare il flusso di aria che entra nei polmoni).

Quando il rapporto tra il sistema nervoso simpatico e quello parasimpatico diventa sbilanciato, il sistema nervoso simpatico aumenta la sua attività, determinando sensazioni di:

  • stress;
  • tensione fisica;
  • ansia;
  • rigidità mattutina;
  • lieve dolore cronico;
  • ecc.

Da uno studio è emerso che:

  • oltre un italiano su quattro (26%) dichiari di sentirsi stressato, Spesso il 9% del campione addirittura ogni giorno, per un totale di circa un italiano su tre (34%) che vive lo stress come una condizione cronica;
  • due italiani su tre (67%) hanno avuto almeno qualche volta problemi con il sonno;
  • quasi un italiano su quattro (23%) afferma di provare spesso ansia o eccessiva apprensione. Guardando alla fascia di popolazione più anziana, fonte di disagio è anche la solitudine, di cui soffre spesso o almeno qualche volta più di un over 60 su due (52%);
  • in generale, il 42% degli italiani non è di buon umore, dichiarando di avere molti alti e bassi o di essere giù di morale la maggior parte del tempo.

A questo punto un potenziale cliente può rivolgersi a te auspicandosi di ridurre il suo livello di stress e mantenere un tranquillo benessere psicofisico.

Il massaggio è uno strumento importante (e grossolanamente sottoutilizzato) della medicina preventiva.

Il massaggiatore manipolando i tessuti attiva milioni di recettori sensoriali ad esempio:

  • recettori del tatto;
  • recettori della pressione;
  • recettori della vibrazione;
  • recettori della temperatura;
  • recettori del fuso muscolare;
  • recettori degli organi tendinei del Golgi.

Tutti questi recettori inviano informazioni sensoriali al midollo spinale. Queste informazioni sono elaborate principalmente dai neuroni spinali, situati nelle corna posteriori del midollo spinale. I neuroni spinali sono gli autori di ulteriori trasmissioni di informazioni sensoriali ad altre parti del midollo spinale e al cervello.

Il massaggio influenza il sistema nervoso centrale e ripristina l’equilibrio tra le divisioni simpatiche e parasimpatiche attraverso l’attivazione dei recettori periferici nell’area massaggiata e, successivamente, l’attivazione dei neuroni spinali situati nel segmento del midollo spinale responsabile dell’innervazione di quella zona.

Ogni tipo di recettore periferico ha la propria soglia di adattamento. Un perfetto esempio di ciò è l’applicazione continua di una particolare manovra di massaggio nella stessa zona. Il cliente sperimenta le prime manovre più chiare e precise, rispetto alle stesse manovre, nella stessa area, applicate per un minuto o più. Questo è l’adattamento dei recettori periferici (desensibilizzazione).

Anche i neuroni spinali delle corna posteriori del midollo spinale hanno una propria soglia di adattamento. Dopo una prolungata stimolazione ripetuta dei recettori periferici, i neuroni spinali raggiungono la propria soglia di adattamento a causa del flusso costante di informazioni sensoriali (innocue) che ricevono dai recettori periferici dell’area massaggiata.

Pertanto, la desensibilizzazione (cioè il raggiungimento della soglia di adattamento) dei neuroni spinali avviene secondariamente alla desensibilizzazione dei recettori periferici provocata dalle manovre di massaggio.

Come i recettori periferici e i neuroni spinali superano l’adattamento?

adattamento al massaggio

I recettori periferici sono in grado di rimuovere il loro adattamento e ripristinare il loro pieno potenziale operativo molto rapidamente, dopo che è cessata una stimolazione ripetitiva (per esempio, quando si interrompe l’applicazione dell’effleurage), i neuroni spinali, invece, rimangono adattati per un mentre dopo che le informazioni sensoriali hanno cessato di fluire verso di loro dai recettori periferici.

Quando i neuroni spinali raggiungono la loro soglia di adattamento, consentono a meno informazioni sensoriali di raggiungere altre parti del midollo spinale e il cervello stesso.

Di conseguenza, l’impatto equilibrante delle manovre di massaggio, sulla relazione tra le divisioni simpatiche e parasimpatiche del sistema nervoso autonomo, diminuisce.

Ritornando all’esempio della nuova cliente, sopra menzionato, che è venuta da te una volta a settimana, per 10 settimane, sempre lo stesso giorno, sempre alla stessa ora, ricevendo sempre lo stesso massaggio, possiamo dire che i suoi recettori periferici, dopo una serie di massaggi, inviano un flusso di informazioni sensoriale sempre uguale alle corna posteriori del suo midollo spinale. In più, ad ogni sessione i suoi neuroni spinali raggiungono la loro soglia di adattamento prima dell’ultima e stessa sessione e restano adattati più a lungo.

Continuando con l’esempio, la cliente, consigliata da un’amica, prova una nuova massaggiatrice che molto probabilmente applica un massaggio che si avvicina al tuo. Tuttavia, le variazioni del suo stile personale hanno impedito ai neuroni spinali della cliente di adattarsi rapidamente. Ed ecco che la cliente potrebbe essere persa.

Controllare il fenomeno di adattamento al massaggio

Il rapporto massaggiatore/cliente è come una relazione. Quando si comincia a frequentarsi c’è un coinvolgimento iniziale, seguito da un gradimento per ciò che si vive, rafforzato dall’entusiasmo per ciò che verrà dopo e che porta ad un certo impegno personale.

Tuttavia, prima o poi, la luna di miele finisce. Prima che ciò accade, il massaggiatore deve prenderne coscienza ed usare l’intuizione e la creatività per mantenere la relazione interessante e duratura.

La migliore soluzione per costruire con successo uno studio che manterrà i tuoi clienti interessati e che torneranno è un repertorio tecnico più ricco e vario.

Hai numerose possibilità per variare:

Su Youtube ci sono infiniti massaggi da osservare e da cui prendere idee per manovre diverse dalle nostre.

Variare il massaggio non significa applicare numerose manovre, diverse dalle solite, ogni volta che viene il cliente. Ti bastano 2/3 manovre per effettuare dei cambiamenti e non ad ogni sessione.

Fai in modo che i tuoi clienti abituali non raggiungano la soglia di adattamento al massaggio. Sorprendi i loro recettori periferici e i neuroni spinali in maniera diversa ed essi resteranno affascinati, emozionati e, soprattutto, fedeli.

Buona organizzazione e buone ferie . . . .

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