Massaggio e femore-rotulea

Tempo di lettura: 6 minuti

L’importanza del massaggio nella gestione del dolore al ginocchio . . .

massaggio e femore-rotulea

La sindrome dolorosa femoro-rotulea (PFPS), conosciuta anche come Patello-Femoral Pain Syndrome, è una condizione comune che causa dolore nella parte anteriore del ginocchio.

Le cause principali sono:

  • Allineamento anomalo: la rotula (o patella) non scorre correttamente sulla troclea femorale, causando irritazione.
  • Debolezza muscolare: debolezza del quadricipite e dei glutei può influire sul movimento della rotula.

Sovraccarico articolare: attività intense o prolungate possono aumentare il rischio.

I sintomi:

  • Dolore anteriore al ginocchio
  • Crepitio durante il movimento
  • Sensazione di blocco o limitazione del ginocchio

L’insorgenza del dolore è solitamente graduale. Il dolore tende a svilupparsi lentamente nel tempo e peggiora con attività che mettono stress sull’articolazione patello-femorale, come squat, salita delle scale, corsa e seduta prolungata.

Non ci sono dati specifici sulla prevalenza della sindrome dolorosa femoro-rotulea (PFPS) in Italia. Tuttavia, si stima che la condizione colpisca circa il 20-25% della popolazione adulta, soprattutto tra i 20 e i 40 anni. Le donne sono più propense a sviluppare la PFPS rispetto agli uomini.

Meccanismi biomeccanici della sindrome dolorosa femoro-rotulea

Un’analisi approfondita della sindrome dolorosa femoro-rotulea (PFPS) consente di individuare le strutture anatomiche coinvolte e il loro ruolo nella percezione del dolore nella regione anteriore del ginocchio.

I seguenti fattori principali sono di particolare interesse per i professionisti del massaggio, in quanto contribuiscono significativamente allo sviluppo della PFPS:

  • Squilibri muscolari degli arti inferiori: disparità nella forza muscolare e nella flessibilità dei muscoli delle gambe possono alterare il corretto allineamento della rotula, causando dolore.
  • Attività di carico eccessivo e ripetitive: movimenti ripetitivi e carichi eccessivi possono aumentare lo stress sulla rotula e sull’articolazione femoro-rotulea, aggravando i sintomi della PFPS.
  • Variazioni dell’arco plantare: alterazioni della conformazione dell’arco plantare, come piedi piatti o archi troppo alti, possono influenzare negativamente la biomeccanica del ginocchio.
  • Conformazione anatomica dei fianchi e delle ginocchia: una maggiore larghezza dei fianchi e una conformazione valga delle ginocchia (noto come angolo Q) possono predisporre a un tracciamento inappropriato della rotula, aumentando il rischio di sviluppare PFPS.

Questi fattori giocano un ruolo cruciale nella biomeccanica del ginocchio e devono essere attentamente considerati durante la valutazione e il trattamento della PFPS.

Approfondire la comprensione di tali aspetti consente ai massaggiatori di fornire interventi più mirati ed efficaci.

Per una valutazione accurata della sindrome dolorosa femoro-rotulea (PFPS), è essenziale esaminare i muscoli e la fascia dall’area dell’anca fino al piede, tenendo in considerazione eventuali alterazioni dell’andatura.

Durante il movimento, il ginocchio è soggetto a significative forze torsionali. Ad esempio, una pronazione del piede provoca una rotazione interna della tibia e una rotazione esterna del femore, risultando in un disallineamento del bacino e potenzialmente in una trazione laterale della rotula. Questo accumulo di tensione nei tessuti molli del lato mediale del ginocchio è dovuto all’indebolimento del vasto mediale, che dipende maggiormente dal muscolo grande adduttore per compensare lo stiramento.

Nella corsa, una tale alterazione dell’andatura porta l’individuo ad atterrare sul lato laterale del piede, rotolando verso l’interno e causando una rotazione interna della parte inferiore della gamba. Simultaneamente, il vasto laterale e la banda ileotibiale oppongono resistenza, tirando esternamente la rotula e aumentando l’attrito tra la rotula e il femore.

Per i massaggiatori che trattano pazienti con PFPS, è rilevante considerare l’accorciamento dei quadricipiti e dei muscoli posteriori della coscia.

In condizioni normali, la rotula funziona come un efficiente sistema di carrucole tra i quadricipiti mediali e laterali, facilitando l’estensione della gamba e la decelerazione della flessione.

Tuttavia, lo stress e lo sforzo possono causare l’accorciamento dei muscoli laterali della coscia e l’ispessimento della fascia, impedendo alla muscolatura mediale del ginocchio di guidare correttamente la rotula.

 

Gestione della sindrome dolorosa femoro-rotulea

massaggio e femore-rotulea

La massoterapia rappresenta un elemento fondamentale in un programma riabilitativo completo mirato alla gestione della sindrome dolorosa femoro-rotulea (PFPS), sia prima che dopo un intervento chirurgico di pulizia della cartilagine femoro-rotulea, finalizzato alla riduzione del crepitio e degli schiocchi.

L’obiettivo primario del trattamento è quello di alleviare le forze compressive e torsionali eccessive sull’articolazione femoro-rotulea. A tal fine, l’utilizzo di tecniche sui tessuti molli, quali il rilascio fasciale e il massaggio a frizione, si è rivelato efficace nel mitigare il dolore anteriore al ginocchio.

Una parte significativa del trattamento viene dedicata al retinacolo mediale e laterale, strutture che contribuiscono alla stabilizzazione della rotula insieme ai legamenti femoro-rotulei. La corretta gestione di queste aree è cruciale per garantire l’allineamento e la funzionalità ottimali della rotula, riducendo così i sintomi dolorosi associati alla PFPS.

Questa strategia terapeutica integrata non solo favorisce il recupero, ma mira anche a prevenire recidive e a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da PFPS.

Un protocollo completo per la gestione della sindrome dolorosa femoro-rotulea (PFPS) inizia con un’attenta valutazione del muscolo grande gluteo e della fascia tensore della fascia lata (TFL). Queste strutture, insieme, formano la fascia ileotibiale (ITB), che si estende dal ginocchio al retinacolo laterale e si inserisce sotto l’epicondilo laterale.

La presenza di tessuto fibroso dovuto ad aderenze miofasciali può essere determinata attraverso la palpazione dei punti trigger attivi nella fascia tensore della fascia lata, nel vasto laterale e nel bicipite femorale. Inoltre, la valutazione dovrebbe includere l’area laterale superiore della rotula e le regioni laterali del confine tra la fascia ileotibiale e il vasto laterale.

La palpazione di queste aree muscolari è cruciale per rilevare eventuali aree dolenti, nodulari, ristrette o punti trigger attivi. Questo processo consente di individuare specifiche problematiche muscolari che possono contribuire alla PFPS e permette di sviluppare un piano di trattamento mirato e personalizzato per ciascun cliente.

Ricerche recenti hanno identificato una significativa correlazione tra la tensione della fascia ileotibiale (ITB) e la riduzione del movimento mediale della rotula. L’efficacia della fascia ileotibiale può essere valutata tramite il test di Ober (video sotto).

Muscoli quadricipiti tesi, in particolare il retto femorale, sono stati associati all’insorgenza della sindrome dolorosa femoro-rotulea (PFPS). La valutazione della tensione nel retto femorale può essere effettuata tramite il test di Thomas (video sotto) o mediante flessione del ginocchio in posizione prona.

La riduzione della lunghezza dei muscoli posteriori della coscia è stata identificata come un ulteriore fattore che contribuisce alla PFPS. La valutazione di questi muscoli può essere eseguita mediante il sollevamento della gamba tesa, ricercando un’ampiezza di movimento dell’anca compresa tra 80 e 100 gradi.

Studi aggiuntivi hanno rilevato una correlazione tra debolezza del quadricipite e l’insorgenza della PFPS. In particolare, il vasto mediale obliquo (VMO) svolge un ruolo cruciale nel tracciamento della rotula e dovrebbe essere accuratamente valutato per la presenza di punti trigger attivi.

In presenza di infiammazione nell’area del ginocchio, è consigliabile iniziare il trattamento con un adeguato drenaggio linfatico per ridurre il gonfiore. Solo dopo aver ottenuto una significativa diminuzione dell’infiammazione, è possibile procedere con altre tecniche di massaggio.

Successivamente, l’impiego delle tecniche di massaggio, quali sfioramento e petrissage, si dimostra efficace nel riscaldare i muscoli dei glutei, i muscoli posteriori della coscia, i quadricipiti, gli adduttori, il tensore della fascia lata (TFL), la fascia ileotibiale e il gastrocnemio. Queste tecniche promuovono il rilassamento muscolare generale e preparano l’area trattata per ulteriori interventi.

Per ridurre il tessuto fibrotico che può svilupparsi attorno alla rotula, il rilascio miofasciale e l’attrito delle fibre incrociate rappresentano metodi efficaci. Questi trattamenti possono essere seguiti da un massaggio con ghiaccio, il quale aiuta a mitigare qualsiasi possibile risposta infiammatoria conseguente alla terapia.

Durante il percorso è fondamentale integrare esercizi di ampiezza passiva del movimento e allungamenti passivi, eseguendoli ripetutamente per migliorare la mobilità articolare e prevenire la rigidità muscolare.

L’adozione di tecniche di energia muscolare è altamente efficace per ridurre l’ipertonia muscolare e favorire l’allungamento del tensore della fascia lata (TFL), della fascia ileotibiale (ITB), del vasto mediale obliquo, degli adduttori e dei muscoli posteriori della coscia.

Le tecniche di rilassamento post-isometrico e di inibizione reciproca risultano particolarmente adatte per il gruppo muscolare dei muscoli posteriori della coscia, contribuendo a ridurre le contratture in flessione e ad aumentare l’ampiezza del movimento articolare nel ginocchio.

Il rilascio miofasciale è un intervento mirato che permette di allungare il tessuto e di normalizzare i muscoli ipertonici e il tessuto fibrotico, in particolare nelle regioni del TFL, dell’ITB e del vasto laterale.

Le tecniche neuromuscolari sono impiegate per disattivare i punti trigger nelle aree del TFL, dell’ITB, del vasto laterale e del bicipite femorale. Inoltre, i punti sensibili individuati nel bicipite femorale, nel semitendinoso e/o nel semimembranoso possono essere trattati efficacemente mediante rilascio posizionale passivo.

Il massaggio ha dimostrato di essere una componente complementare significativa nella riabilitazione dei clienti con sindrome dolorosa femoro-rotulea (PFPS) dopo l’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA).

Secondo uno studio condotto da Zalta nel 2008, i clienti hanno riportato una riduzione del dolore e una diminuzione significativa delle contratture in flessione del ginocchio dopo aver ricevuto trattamenti di massaggio.

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