Il primo ed ultimo contatto del massaggio costituiscono la cornice dell’esperienza dello stesso: l’apertura fa intuire al cliente cosa sta arrivando. La chiusura, se sbagliata, può lasciare l’amaro in bocca. Leggi il post . . .
L’esperienza del massaggio per il cliente e l’influenza che si ha su di esso, comincia quando:
- Entra nella struttura. Puntualità, arredamento, pulizia, colori, ospitalità, ecc..
- Entra in cabina. Temperatura, aromaterapia, allestimento del lettino, musica, informazioni date dall’operatore, ecc..
- Indubbiamente, quando l’operatore è in procinto di iniziare il massaggio. Anche se il cliente fosse in posizione prona e non può vedere il massaggiatore, i recettori dei peli radicali della pelle riconosceranno i cambiamenti nel movimento dell’aria e nel calore. Ciò può innescare risposte istintive di sopravvivenza che fanno sì che il cliente sia naturalmente teso durante il contatto iniziale.
Nota. Per inizio e fine massaggio si intende:
- Il primo contatto. L’azione che anticipa l’oliatura e l’esecuzione del massaggio.
- L’ultimo contatto. L’azione che chiude la fine del massaggio.
Inizio e fine massaggio: primo ed ultimo contatto
E’ necessario, prima di stabilire un contatto con il cliente, considerare:
- Durata del massaggio.
- Eventuali modifiche del massaggio, se il cliente assume farmaci.
- Effetto desiderato.
- Personalizzazione.
Hai numerose opzioni, facendo anche appello alla tua fantasia, per stabilire il primo contatto con il cliente e lo stesso che attui ad esempio, quando il cliente è in posizione supina, può essere applicato in posizione prona.
Di seguito alcune idee:
1)
Con il cliente in posizione supina, posizionarsi dietro la testa del cliente, poggiare per qualche secondo una mano sulla fronte e l’altra in mezzo al petto (figura A1). Sintonizzarsi col respiro del cliente e procedere con oliatura e massaggio.
A fine massaggio, con il cliente in posizione prona, poggiare per qualche secondo una mano sulla nuca e l’altra in mezzo alle scapole (figura A2).
2)
Con il cliente in posizione supina, posizionarsi di lato al cliente, poggiare le mani sui fianchi ed effettuando un leggere dondolio, scendere fino alle caviglie (figura B1). Col dorso delle dita effettuare uno sfioramento salendo per le gambe, le braccia e riscendere sul petto per posizionare nuovamente le mani ai fianchi e riscendere con un leggero dondolio (figura B2).
Ripetere la manovra a fine massaggio, con il cliente in posizione prona.
3)
Con il cliente in posizione supina, posizionarsi di lato al cliente, con il dorso delle dita effettuare degli sfioramenti dal centro verso l’esterno e dall’alto verso il basso (figura C1).
Ripetere la manovra a fine massaggio, con il cliente in posizione prona (figura C2).
Puoi anche scendere e risalire più volte.
4)
Con il cliente in posizione supina, posizionarsi di lato al cliente, con i polpastrelli delle dita effettuare dei cerchietti, in modo casuale, sul tutto il corpo (figura D1).
Puoi partire dalla pancia a salire per poi scendere alle braccia e alle gambe o partire dal petto a scendere. Puoi anche includere il viso e scendere e risalire più volte.
Ripetere la manovra a fine massaggio, con il cliente in posizione prona (figura D2).
Altre idee, per segnalare l’inizio e la fine della sessione di massaggio, potrebbero essere:
- Utilizzare le frange di una sciarpa.
- Un campanello o il suono della campana tibetana.
- Far annusare un olio essenziale. Assicurarsi sempre che il cliente non sia allergico a determinati oli essenziali.
- Esercizi di respirazione.
- Applicare il panno caldo.
Inizio e fine massaggio: ulteriori consigli sulla fine del massaggio
La chiusura e la comunicazione della fine del massaggio deve far sentire il cliente equilibrato, completo e tranquillo.
Evitare comportamenti e frasi brusche comunicate ad alta voce. Ad esempio, “il tempo è scaduto”, ma chiedi a voce bassa e dolce “come si sente?” e lascialo riposare per un po’.
Fare attenzione al tempo e non lasciare il massaggio incompleto anche se si lavora a coppia e il collega esce dall’altra cabina 5 minuti prima.
Esempio, mi è capitato anni fa di fare un massaggio insieme ad un amico, eravamo in cabine diverse, ma attigue. L’operatrice che massaggiava il mio amico terminò il massaggio 5 minuti prima del tempo previsto, di conseguenza l’operatrice che mi massaggiava terminò il massaggio omettendo il braccio sinistro.
Tralasciando la critica ai 5 minuti rubati, se ti dovessi trovare in una situazione simile, termina almeno la parte del corpo non massaggiata o, comunque dai un tocco finale al massaggio stesso, ma non terminare bruscamente il massaggio.
Qualche minuto in più possono fare la differenza nella chiusura di un massaggio.
All’uscita del cliente dalla cabina, offri una tisana o un bicchiere d’acqua e convalida verbalmente la riconoscenza della sua decisione nel venire da te e dare la priorità alla sua salute.
Il massaggio è un’opportunità per il cliente di cambiare in modo positivo. Rilasciare le tensioni a lungo trattenute, riposare, recuperare e per una sana esperienza del tatto.
Gli operatori del benessere che pianificano in anticipo e orchestrano attentamente questi momenti, come inizio e fine massaggio, onorano questa esperienza per i loro clienti.