Massaggiare un cliente obeso o in sovrappeso

Tempo di lettura: 8 minuti

Nel seguente post non solo consigli pratici per massaggiare un cliente obeso o in sovrappeso, ma anche una breve panoramica per acquisire maggiore consapevolezza sull’obesità ed essere migliori come massaggiatori e, non di meno, come persone.

massaggiare un cliente obeso

Massaggiare un cliente obeso o in sovrappeso richiede:

  • Attenzioni pratiche.
  • Logica.
  • Sensibilità.

Come in altri post di questo blog,  prima di dare dei consigli, si esamina il problema in questione.  In questo esamineremo che cos’è l’obesità e come influisce fisicamente e mentalmente sul soggetto in questione.

Avere una panoramica di cos’è un determinato problema ci aiuta a capire le difficoltà che esso comporta e avere maggiore sensibilità ed empatia nei riguardi di chi ne è affetto oltre a sviluppare una serie di accorgimenti che ci facilitano il lavoro.  Pertanto . . .

Che cos’è l’obesità?

massaggiare un cliente obeso

L’obesità è una condizione contraddistinta da un eccesso di grasso nell’organismo (tessuto adiposo). E’ accertata tramite la misurazione dell’indice di Massa Corporea (o BMI) basato sulla relazione tra peso corporeo e altezza. Maggiore è il risultato ottenuto, maggiore sarà la quantità di grasso in eccesso presente nell’organismo.

L’obesità è la conseguenza di una sovrabbondante alimentazione e di una scarsa o inesistente attività fisica che può essere unita a fattori genetici.

L’obesità può essere, raramente, causata da uno squilibrio ormonale.

L’obesità è trattata a lungo termine tramite e principalmente:

  • Dieta.
  • Attività fisica.
  • Cambiamento dello stile di vita.

L’obesità in Italia

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Un rapporto presentato dall’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (2017), evidenzia che venticinque milioni di italiani sono in sovrappeso o obesi. Di questi:

  • Il 46% adulti.  Le donne hanno un tasso di obesità inferiore (9.4%) rispetto agli uomini (11.8%).
  • Il 24% under 18.

La percentuale di obesità raddoppia per i non laureati. Di questi :

  • Il 6,6% dei laureati.
  • Il 14% con licenza media.

La differenza vi era anche a livello di istruzione dei genitori. Di questi:

  • Il 18,5% di bambini e adolescenti con genitori che hanno conseguito la laurea.
  • Il 29,5% di bambini e adolescenti i cui genitori hanno un basso titolo di studio.

La percentuale di obesità cambia anche a livello geografico. I tassi più elevati si rilevano:

  • Il 42% in Sicilia.
  • Il 41% in Campania.
  • Il 40% in Calabria.

Tra gli adulti, le diseguaglianze territoriali sono meno accentuate:

  • L’11,8% i cittadini del sud e delle isole.
  • L’8,8% i cittadini del centro e del nord.

La percentuale di obesità cambia anche tra le zone rurali e i centri urbani:

  • Il 12% nei piccoli centri.
  • Il 9% nei centri metropolitani.

L’obesità comporta diverse conseguenze

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L’obesità conduce ad un maggiore rischio di sviluppare svariate complicanze fisiche quali:

  • Cardiopatie ischemiche.
  • Insufficienza coronarica.
  • Insufficienza venosa.
  • Ipertensione.
  • Aumento del tasso di colesterolo nel sangue.
  • Diabete di Tipo 2 o diabete mellito non insulino-dipendente (NIDDM).
  • Cancro del colon e del retto.
  • Cancro dell’esofago.
  • Cancro dell’ovaio.
  • Cancro dell’utero.
  • Carcinoma mammario.
  • Cancro dei reni e della prostata.
  • Calcoli biliari.
  • Artrosi.
  • Complicanze respiratorie.
  • Ictus.
  • Problemi di fertilità e complicanze in gravidanza.

Psicologia dell’obeso

massaggiare un cliente obeso

Diverse aspetti caratterizzano l’obesità, quali: neurobiologici, metabolici, psicologici e socio-culturali. Tuttavia si individuano 3 tipologie di obesità legate a ragioni psicologiche e comportamentali:

  1. L’iperfagia prandiale: rappresentata dall’assunzione di smisurate quantità di cibo durante i principali pasti che sono, spesso, il risultato di abitudini familiari e/o culturali (esempio, la dieta del fast food in America).
  2. L’iperfagia grignotage: avviene quando il soggetto mangiucchia di continuo piccole quantità di cibo, particolarmente dolci e grassi, in risposta a noia o malessere. Psicologicamente nel soggetto si rilevano poca autostima, personalità ansiosa e/o depressiva di modesta gravità.
  3. Il binge eating disorder (o disturbo da alimentazione incontrollata): in questa circostanza il soggetto mette in atto delle ripetute “abbuffate” legate ad una sensazione di perdita di controllo. Questo disturbo sembra avere origine nel periodo dell’adolescenza a seguito di una significativa perdita di peso dovuta ad una dieta autogestita o scorretta. Psicologicamente nel soggetto si rilevano disagio sociale e giovanile esteso alla maggior parte dei rapporti interpersonali, distorsione nella visione del proprio corpo, sfiducia, inadeguatezza, difficoltà a gestire gli stati d’animo o a esprimere/manifestare le proprie emozioni.

Grassofobia

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Le persone obese o in sovrappeso non hanno solo problemi pratici come sedersi sulla sedia di un dentista, di un treno o un aereo, salire le scale, entrare in un porta piccola, in un ascensore e ecc., ma devono anche affrontare i continui sguardi e le battute altrui.

Tutti noi, io in primis, abbiamo fatto qualche battuta o asserzione su qualche persona grassa:

  • Se un amico mangia qualcosa in più gli diciamo: “Ehi!! Vuoi forse diventare come quello?”.
  • Se in rosticceria un sovrappeso chiede due focacce, un altro cliente palesa: “Per me, ne basta una!”.
  • Se in un autobus strapieno c’è una persona obesa, la guardiamo come se stesse occupando troppo spazio.
  • Ad una visita medica, a prescindere dal motivo, ci sarà inevitabilmente un’allusione al peso in eccedenza.
  • Internet e pieno di video e affermazioni volgari contro le persone obese e in sovrappeso.
  • E via discorrendo.

Spesso e inconsciamente, celiamo i nostri commenti sotto il profilo della salute:

  • “Essere grassi fa male alla salute”.
  • “Lo dico per il suo bene”.
  • “Lo dico per smuoverlo”.
  • Ecc.

Ma quanto veramente ci interessa della salute di una persona obesa che neanche conosciamo? Quando vado al bar con amici a bere (e in quelle occasioni non bevo poco) il barista non mi delucida sui rischi dell’alcool o  della cirrosi epatica!

Siamo veramente in grado di capire cosa sia l’obesità e quanta sofferenza  reca?

  • Riduzione graduale dell’autostima.
  • Isolamento relazionale.
  • Decremento delle performance sociali.
  • Ansia e depressione.
  • Svalutazione e disprezzo della propria immagine.

Fortunatamente molte persone obese o in sovrappeso, vivono serenamente la propria vita e comunque combattere l’obesità è più che giusto, ma il combattimento deve essere verso l’obesità e non verso le persone obese.

La grassofobia è un  fenomeno molto diffuso di cui neanche ci rendiamo conto.

massaggiare un cliente obeso

Ok! Ora che abbiamo una visione generale sull’obesità e le sue complessità, consideriamo qualche consiglio che può tornarci utile quando dobbiamo massaggiare un cliente obeso.

Alcuni accorgimenti dovrebbero essere presi a monte in vista dell’allestimento di uno studio, un centro, ecc. come: acquistare un lettino abbastanza largo o con accessori aggiuntivi (poggia braccia e testa), sedie confortevoli, ambienti larghi, ecc..

Massaggiare un cliente obeso o in sovrappeso: consigli pratici

massaggiare un cliente obeso

  • Vigila costantemente sulla tua postura.
  • Abbassa il lettino da massaggio. Se non è possibile, serviti di un gradino o se hai la possibilità puoi effettuare il massaggio a terra.
  • Inserisce i poggia braccia se previsti dal lettino. Essi serviranno soprattutto per quando il cliente è in posiziona supina. Se non vi è questa possibilità e noti che il cliente non sa dove poggiare le braccia, puoi consigliargli di bloccare le mani sotto i fianchi.
  • Quando è in posiziona supina, alza leggermente lo schienale o utilizza un cuscino più alto per la testa. Posiziona anche un cuscino cilindrico o un asciugamano arrotolato sotto le ginocchia.
  • Puoi lavorare la schiena dividendola verticalmente in due parti (quindi lavorerai prima a destra e poi a sinistra) o puoi chiedergli di assumere una posizione laterale.
  • Lavora utilizzando punti di contatto più ampi come i palmi della mano aperta, pugni, avambracci, mani aperte e affiancate l’una a l’altra.

Massaggiare un cliente obeso o in sovrappeso: consigli logici

massaggiare un cliente obeso

  • Anche se l’ambiente è riscaldato, anche se è pieno agosto,  chiedi al cliente se vuole essere coperto. Ciò potrebbe farlo sentire più al sicuro. Utilizzare (per qualsiasi tipologia di cliente) una copertura che rivesta l’intero corpo. No a coperture mozzate che, o coprono i piedi, ma non le spalle o le spalle, ma non i piedi. Prova a immaginarti su un lettino da massaggio coperto, ma con i piedi o le spalle fuori. E’ una sensazione bruttissima!!
  • Non è affatto detto che massaggiare un cliente obeso o in sovrappeso richiede una forte pressione. Inizia con una pressione media o che senti sia idonea per poi chiedere al cliente.
  • A meno che tu non abbia slip o box monouso extra large, è totalmente inutile proporne uno o, peggio ancora dire (come ho sentito da qualche collega): “Le do uno slip monouso, anche se penso non Le vada”. Ma se già intuisci che non gli vada, che lo chiedi a fare?
  • A meno che il cliente non abbia chiesto un massaggio estetico o (diciamo) dimagrante, è totalmente inutile accanirsi sull’addome con manovre come: scollamenti, impastamenti, picchiettamenti, ecc.. Il cliente potrebbe sentirsi a disagio se prendi in mano tutta la sua pelle in acceso. Sull’addome, opta per manovre a mano aperta: sfioramenti circolari, farfalle, manovre di drenaggio.
  • Anche se sei un dietologo, un nutrizionista o effettui trattamenti estetici dimagranti, evita di riferirlo. Non credi che un obeso o un sovrappeso sappia che dovrebbe fare una dieta? Al massimo, consegni una brochure dove può leggere i trattamenti del centro.

Massaggiare un cliente obeso o in sovrappeso: sensibilità

massaggiare un cliente obeso

  • Sensibilità, gentilezza, cortesia, comprensione e altro sono aspetti imprescindibili per tutti i nostri clienti, ma non dobbiamo amplificarli quando si presenta un cliente obeso o con qualsiasi altro problema. Esseri se stessi è la cosa migliore che si possa fare.
  • Quando massaggi un cliente obeso o in sovrappeso sintonizzati sui contorni del suo corpo. Le mani devono lentamente farsi spazio tra i rotoli di grasso. Apprezza la morbidezza della pelle, la malleabilità, la ricettività del suo corpo.
  • Se un cliente obeso o in sovrappeso dovesse esprimere un giudizio negativo su se stesso, puoi dire: “In questo momento e in questo spazio, non hai da preoccuparti”.

Massaggiare un cliente obeso o in sovrappeso: gestione del tempo

massaggiare un cliente obeso

Quando si massaggia per la prima volta una persona obesa o in sovrappeso, il tempo potrebbe sfuggire di mano.

Se hai un tuo studio, sei libero di decidere di trattenerti in più rispetto al tempo indicato nel listino prezzi, ma se lavori per un centro devi attenerti al tempo del massaggio che solitamente è 50 minuti per il massaggio totale.

In questo caso potresti trattenerti di più su gambe e schiena che sono spesso doloranti per queste tipologie di persone e meno su viso (se previsto) addome e braccia.

Il massaggio, a meno che non hai preso accordi diversi, dovrebbe essere sempre totale.

Marketing

massaggiare un cliente obeso

Potresti essere un punto di riferimento per tutte le persone obese o in sovrappeso. Per quanto riguarda il marketing (blog, siti Web, Facebook, Twitter, opuscoli, ecc.) non scegliere solo foto che mostrano corpi perfetti.

Se hai moduli di assunzione, evita domande che riguardano peso e/o forma del corpo. Potrebbero infastidire un tale cliente.

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