Sono vari gli elementi che, messi insieme, contribuiscono ad un’esecuzione ottimale del massaggio, di cui la manipolazione è solo la parte finale.
L’estate scorsa (2016) fui contattato, insieme ad altre due colleghe, da una delle proprietarie di un famoso albergo a 5 stelle della costiera Sorrentina.
Ci chiese, essendo lei totalmente inesperta in questo campo e quindi dandoci carta bianca, di aiutarla a riprendere il centro benessere chiuso, ormai, da anni.
E così, via con:
- Scelta dei trattamenti.
Inserimmo tutta l’estetica base viso/corpo, diverse tipologie di massaggio, cera, manicure e pedicure. - Creazione listino prezzi.
Dal momento che si tratta di un albergo di lusso e ci pagava a cottimo (il 50 % su tutto ciò che si eseguiva), portammo i prezzi dei massaggi da un minimo € 60,00 ad un massimo di € 160,00 e l’estetica base viso/corpo da un minimo di € 80,00 a un massimo di 170,00. - Acquisto dei prodotti.
Dopo averci fatto ritoccare la lista più volte, partimmo (e restarono) con € 170,00 di prodotti, compreso alcuni pezzi da vendita. In concreto, una crema, una maschera, un siero per tutti i tipi di trattamento viso, un olio per tutti i tipi di massaggio e qualche altra cosina. - Allestimento.
La frase “investimento in allestimento” fu soppressa in seduta stante! Gli unici acquisti furono il lettino (che venne affiancato ad uno arrugginito modello anni 50), ottenuto dopo averla fatta riflettere almeno 10 volte che non si poteva fare il massaggio di coppia avendo un solo lettino e il kit hot stones mini (pietre e pentola), cercato faticosamente sul web da una delle colleghe per € 60,00.
Ciliegina sulla torta, poiché non gli piacevano le due cabine da massaggio, che erano piccoline e spoglie, i lettini furono sistemati nel percorso benessere e così ritrovammo a massaggiare in una zona dove chiunque poteva accedere, al freddo, con uno stereo obsoleto a cui dovevi riavviare cd ogni 40 min. e una serie di continui disagi che si ripercuotevano, ovviamente, sul quel cliente che, ogni tanto e per puro caso, scendeva al centro benessere.
Per puro caso perché (ci fu detto solo in secondo momento) la SPA non era in regola e di conseguenza non pubblicizzata, addirittura la reception seppe della nostra esistenza circa un mese dopo. Tra l’altro, quando chiesi a questa imprenditrice di parlare col personale della reception per dare indicazioni su come prendere degli appuntamenti, (visto che mi trovai 4 massaggi, gratuiti, di 15 min. presi nello stesso orario) lei mi rispose: “Fabio la reception non può fare da segretario a te”, ma ero li anche per lei.
Visto che non venivamo pagati (non ci fu mai offerto né un caffè né un bicchiere d’acqua) e che (con i presupposti sopra elencati) non c’erano buone prospettive di lavoro, lasciammo l’incarico parlandogli con tranquillità.
Ero comunque sereno perché una delle due colleghe, che abitava più o meno in zona come un’altra esterna, continuò a collaborare, a chiamata, con lei.
Ti ho raccontato questo episodio non per farti venire la rabbia pensando al detto che chi ha il pane non ha i denti o viceversa, ma per introdurre e sviluppare l’argomento di questo post: eseguire un massaggio a 5 stelle.
Un ottimo massaggio nasce dalla somma di vari fattori messi insieme i quali precedono, preparano, influenzano e accompagnano quella che è alla fine una buona manualità.
Questi fattori li ho elencati in un precedente post: “Errori che compromettono la professionalità” (ti consiglio di leggerlo).
Nello specifico, entrando in cabina, andiamo ad esaminare cosa colmare, gestire e quali consigli potrebbero aiutare.
1) Vista.
“Anche gli occhi vogliono la loro parte”.
Una luce soffusa, una lampada cromoterapica, ma anche una semplice candelina accesa coinvolgono la vista che invia al cervello l’immagine di un’atmosfera riposante.
2) Udito.
La musica è così importante da essere utilizzata per attenuare alcune patologie e per il nostro lavoro è basilare non solo per rilassare, ma anche per smorzare l’imbarazzo che può generare il silenzio. Puoi approfondire e prendere spunto leggendo questo post: “Musica e massaggio”
3) Olfatto.
Nella volta della cavità nasale abbiamo circa dieci milioni di neuroni capaci di classificare circa diecimila odori diversi ed un buon odore ha effetti benefici sulla psiche. Bastoncini profumati, diffusori, tartine della Yankee e altro, contribuiscono a colmare anche questo senso.
4) Gusto.
Il dolce piacere di gustare un cioccolatino (preferibilmente fondente), fatto trovare in cabina, o il sorseggiare una tisana calda a fine massaggio, danno un sapore in più al trattamento.
5) Tatto.
A questo punto entra in gioco la tua manualità, la tua bravura acquisita con la teoria e, soprattutto, la pratica. Il tatto è il contatto con una pelle che riveste il di dentro di un corpo separandolo dall’esterno, un incontro di due mondi (il tuo e il suo) che richiede rispetto, attenzione, cura e appello al prossimo senso.
6) Sesto senso (intuizione).
L’intuito, rilegato al massaggio, sta nel percepire di che cosa ha bisogno quel corpo steso sul lettino. Questo senso si sviluppa con la pratica. Ovviamente bisogna anche essere sensibili, empatici e svolgere il proprio lavoro con amore. Una mano aperta, che aderisce perfettamente e cammina lentamente sulla zona del corpo che stai trattando, può aiutarti a sentire determinati bisogni, così come guardare l’espressione del cliente, quando è in posizione prona, per capire se gli sta piacendo o meno quella determinata manovra. È importante massaggiare in silenzio per concentrarsi.
Gestire il tempo.
Se sei un neofita, tra i vari aspetti da gestire c’è quello di:
- Dosare il tempo totale del massaggio (45 min. / 60 min. e cosi via) sulle varie parti del corpo.
- Durata delle manipolazioni sulle varie zone da trattare (dipende dal tempo totale del massaggio e dalla tipologia del massaggio stesso).
Pertanto, se hai ad esempio un massaggio rilassante total body, comprensivo di viso, della durata di 45 minuti e non ti viene fatta nessuna richiesta in particolare (tipo dedicarti di più alla schiena), puoi realizzare una mappa mentale del corpo e suddividere il tempo come nello schema seguente.
Le cose già cambiano se hai ad esempio, un estetico o un linfodrenante totale. In questo caso, potresti decidere di dedicare più tempo alla zona bisognosa (tipo le gambe) a discapito di un’altra zona (tipo le braccia). E’ bene comunque, fare anche semplicemente degli sfioramenti sulla zona meno massaggiata, per riattivare la circolazione (sanguigna e linfatica) in tutto il corpo.
Diversamente, se effettui un massaggio parziale, ti concentrerai su quella zona.
Gestire le varie fasi per coprire il cliente.
Per quanto possa essere riscaldato l’ambiente, sperando anche nella presenza di una coperta termica, è consigliabile coprire il cliente o, comunque, tenere a portata di mano un’ asciugamano (preferisco un lenzuolino monouso e sopra il plaid) nel caso il cliente sentisse freddo.
Se è una donna, fai trovare un asciugamano medio per coprirsi il seno.
Al momento di girarsi, soprattutto se non hai confidenza, puoi alzare l’asciugamano a mo’ di separé.
Prima di incominciare il massaggio, potresti applicare delle semplici manovre che provvedono a mettere il cliente in contatto col suo stesso corpo. Puoi eseguirle sia sul corpo coperto che scoperto.
Contatto a dondolo.
Contatto a sfioramento.
Contatto a passeggiata.
Olio.
Utilizzare una coppetta di vetro per contenere l’olio è piacevole da vedere, ma abbastanza scomoda da utilizzare, dovresti poggiarla da qualche parte vicino al letto per non staccare mai le mani dal corpo e intingere le dita per prelevarne una piccola quantità.
Ti consiglio di procurarti una piccola bottiglietta da poggiare direttamente sul letto, tra le gambe del cliente.
Trovi il kit, di bottigliette vuote da viaggio, in vendita presso negozi di cosmetica, tipo Idea Bellezza e simili, ad un prezzo di 4 euro.
La spartizione dell’olio, sulla zona da massaggiare, va eseguito con delle manovre di massaggio. Non versare l’olio direttamente sul corpo (tipo condimento insalata), ma nel palmo della tua mano. Utilizza pochissimo olio per una maggiore aderenza, ad aggiungerne altro fai sempre in tempo. Esempio:
Asciugare i residui di olio.
Se utilizzi poco olio e buono, a fine massaggio viene completamente assorbito dal corpo. Tuttavia, ci sono alcuni clienti che vogliono essere asciugati da eventuali residui (anche se avvolte i residui non ci sono), in questo caso puoi utilizzare uno strappo di carta (dal rotolo di carta) diviso in due e frizionare, a fine massaggio, con entrambe le mani sul tutto il corpo. Questo passaggio puoi utilizzarlo anche per aggiungere qualcosa di diverso è molto piacevole. Esempio:
Massaggio Viso/Corpo.
Se hai un massaggio total body comprensivo di viso, parti (a meno che non hai delle esigenze diverse) proprio dal viso. Altrimenti, a fine massaggio, rilavati le mani prima di toccare il viso. Mi raccomando, non commettere azioni oscene tipo passare direttamente dai piedi al viso.
Cuscino.
Se ti capita di non trovare un cuscino adatto (sempre rifacendomi all’imprenditrice di cui sopra, ci fece trovare il guanciale da letto), arrotola un’ asciugamano medio e avvolgilo in uno strappo di carta.
Diversificare.
Se conosci molte manovre, non giocartele tutte al primo massaggio, ma riserva delle sorprese al cliente di volta in volta.
Per alcuni massaggi, come ad esempio il linfodrenante ( almeno per il metodo Vodder), non hai molta possibilità di diversificare, se non con le manovre. Diversamente per un rilassante o un decontratturante ed altri tipi di massaggio, puoi variare non solo con le manovre, ma anche con il punto di partenza (se la prima volta parti dalle gambe, la prossima potresti partire dall’addome) e posizione (se parti dalla posizione prona, la prossima puoi partire da quella supina). Il massaggio sempre uguale potrebbe annoiare il cliente!
Se lavori per conto proprio puoi alternare, a manovre di massaggio, l’utilizzo di pietre calde, pinda o utensili da massaggio.
Panno caldo alla schiena.
Infine, se vuoi aggiungere una stellina al massaggio, puoi applicare il panno caldo alla schiena. Per questo passaggio hai bisogno dell’hot cabinet.
In alternativa puoi utilizzare:
- Una comune vaporiera, ma devi fare molta attenzione perché se per l’hot cabinet la temperatura è costante, per la vaporiera sale al massimo e l’asciugamano diventa di fuoco. In questo caso devi impostare il timer della vaporiera a 10/15 min. e avviarla non appena il cliente si gira in posizione prona, per poi far stemperare l’asciugamano ed applicarlo alla schiena.
- Puoi immergere l’asciugamano in una ciotola con dell’acqua calda per poi strizzarlo ed appoggiarlo alla schiena.
Se fai pratica con la vaporiera, puoi tenere una mano sul corpo del cliente e con l’altra aprire la vaporiera, prelevare l’asciugamano, farlo stemperare ed applicarlo alla schiena, mentre utilizzando la ciotola devi per forza staccare le mani.
Ovviamente, con l’ hot cabinet l’applicazione del panno caldo risulta molto più facile.
Alice
Buongiorno, innanzitutto faccio i complimenti per il bellissimo sito, utile e semplice per chi, come me, sta intraprendendo questo fantastico cammino..poi volevo chiederle per il lavaggio a fine massaggio o a fine giornata delle salviette usate, lei come si organizza?
Grazie in anticipo! Alice
Fabio
Ciao Alice,
grazie per i complimenti.
Le salviette dell’hot cabinet, le lavo in lavatrice aggiungendo, al classico detersivo, un prodotto igienizzante (tipi Napisan).
Se non hai la possibilità di utilizzare una lavatrice, puoi metterli a bagno in una bacinella (acqua calda) con dell’igienizzante e dopo un pò risciacquarli con del normale detersivo.