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Quando si massaggia o si crea un piano di trattamento per clienti anziani, bisogna prendere in considerazione diversi elementi. Leggi quali sono . . .

massaggio e anziani

Un’indagine effettuata dall’Eurostat, nel 2019, ha rilevato che in Italia ci sono 14 milioni di anziani over 65, e di questi la metà (7 milioni, quindi) sono over 75.

L’Italia ha la popolazione più vecchia d’Europa con il 22,8% del totale che ha più di 65 anni a fronte del 20,3% della media dell’ Ue.

Nel 1951 c’era meno di un anziano per ogni bambino, oggi ce ne sono 5 e quindi non ci stupiamo se una fetta dei nostri clienti sono e saranno anziani.

Il massaggio, anche se vi sono delle controindicazioni che vanno monitorate, concede benefici alla maggior parte della popolazione. Giovani, anziani, malati e sani possono trarre benefici da regolari sessioni di massaggio.

E’ pur vero che il massaggio non può essere uguale per tutti i nostri clienti.

Ognuno di essi è psicofisicamente diverso, con esigenze e problematiche diverse e queste diversità determinano il modo in cui elaboriamo una sessione di massaggio o un piano di trattamento e ciò vale ancor di più quando lavoriamo con clienti anziani.

Di seguito, alcuni elementi da considerare per massaggiare una persona anziana e garantire sicurezza sia ad essi che a noi stessi.

Massaggio e anziani: iniziamo a capire quando si diventa anziani

Secondo le definizioni ufficialmente adottate, è considerato anziano chi ha compiuto il 65° anno di età.

Con l’allungamento medio della vita (in Italia 85 anni per le donne e 82 per gli uomini) è stata istituita, per le persone che hanno più di 65 anni, una nuova divisione di anzianità collocando:

  • Nella terza età chi presenta buone condizioni di salute, inserimento sociale e disponibilità di risorse.
  • Nella quarta età chi presenta dipendenza da altri e decadimento fisico.

Oggi, sia la gerontologia (studio degli aspetti sociali, psicologici, cognitivi e biologici dell’invecchiamento) che la geriatria (branca della medicina indirizzata al trattamento di una determinata malattia degli anziani) hanno proposto di aggiornare il concetto di anzianità portandolo all’età di 75 anni.

Una ricerca, svolta dall’università svedese di Goteborg, ha dimostrato che i settantenni di oggi sono più performanti rispetto a quelli di 30 anni fa e che ai test cognitivi e di intelligenza ottengono risultati migliori, probabilmente perché sono più colti, più attivi e meglio curati rispetto al passato.

Una persona di 65 anni di oggi, infatti, ha la forma fisica e cognitiva di una di 40-45 anni di 30 anni fa, e una di 75 anni quella di un individuo che ne aveva 55 nel 1980.

Ciò vuol dire che il massaggiatore deve saper valutare in quale scala di fragilità fisica ed emotiva si trova il suo cliente “diciamo” anziano.

Ossia:

  • Notevolmente in forma: robusto, attivo, energico, ben motivato e in piena salute. Solitamente questa fascia di persone frequentano attività fisiche.
  • Bene: non presentano malattie, ma sono meno in forma paragonate alle persone considerate “notevolmente in forma”.
  • Bene, ma presentano una malattia: i sintomi della malattia sono controllati.
  • Lievemente fragili: nella vita quotidiana dipendono moderatamente da altre persone.
  • Notevolmente fragili: nella vita quotidiana dipendono completamente da altre persone.

Massaggio e anziani: considerare le condizioni di invecchiamento per programmare un massaggio

massaggio e anziani

L’operatore,  quando massaggia una persona anziana, deve tenere in considerazione i seguenti fattori anatomici e fisiologici:

  • Uso di farmaci. Numerose persone anziane assumo farmaci che hanno diversi effetti collaterali. I farmaci generalmente utilizzati nell’anzianità sono:  anticoagulanti, antipertensivi, analgesici, ipoglicemizzanti, psicoattivi e diuretici. In questo post, puoi leggere come modificare il massaggio in base ai farmaci assunti. Inoltre, prima del massaggio, procedere con un modulo di assunzione sia per informarti di eventuali malattie e farmaci e sia per tutelarti da eventuali problemi.
  • Complicazioni della pelle. Con l’invecchiamento il tessuto adiposo sottocutaneo diminuisce e la pelle perde elasticità, diventando sottile e fragile. Gli anziani, in stato di salute problematiche, possono sviluppare ciò che viene definita “pelle di pergamena”. Utilizzare una maggiore quantità di olio aiuterà a creare meno attrito, limitando di danneggiare la pelle. Inoltre, queste complicazioni della pelle, recano una certa intolleranza al freddo. Sarà utile climatizzare la stanza e coprire, eventualmente, il cliente.
  • Complicazioni di ossa e articolazioni. Ossa e articolazioni, nel tempo, perdono di integrità e vi possono essere anche problemi di artrosi. Manipolare delicatamente gli arti senza forzarli oltre i limiti del raggio di movimento e non tirarli o allungarli velocemente e/o con forza. Evita le mobilitazioni estreme, potrebbero danneggiare un cliente con osteoporosi
  • Respirazione compromessa. La funzione respiratoria può essere difficoltosa per una persona anziana così come avere un maggior rischio di infezioni a livello respiratorio. Se sussiste questo problema, evitare la posizione prona per lunghi periodi e arieggiare il locale, prima del massaggio, per purificare l’aria.
  • Vertigini. Gli anziani possono sperimentare vertigini legate a ipotensione ortostatica, perdita di equilibrio e tempi di risposta ridotti. Gli effetti collaterali dei farmaci possono contribuire a questo problema così come il maggior afflusso di sangue dato dal massaggio. Quando accompagni il cliente da una zona all’altra dello studio posizionati di lato e sii vigile e pronto a sorreggere il cliente se ha una mancanza che potrebbe portare ad una caduta. A fine massaggio, tamponare con della carta la pianta dei piedi per evitare eventuali scivolamenti, fallo riposare qualche minuto in più e ricordagli di restare per un po’ seduto prima di alzarsi.
  • Vene varicose. Evitare una medio/forte pressione in presenza di vene varicose. Il linfodrenaggio e il massaggio circolatorio, sono particolarmente utili per migliorare la circolazione generale.

Ulteriori precauzioni:

  • Se vi è un deficit visivo, guida gli oggetti verso la mano del cliente.
  • Se sussistono problemi di udito, alza leggermente il tono di voce e amplia la comunicazione non verbale.
  • Disporre mobili e oggetti in modo tale che i clienti possano spostarsi facilmente all’interno della stanza.
  • Illuminare bene la stanza. Le luci possono essere abbassate una volta che il cliente è sul lettino e rialzate quando il massaggio è terminato.
  • Calcolare un tempo maggiore di preparazione del cliente, prima e dopo il massaggio (spogliarsi, adagiarsi sul lettino, girarsi, rivestirsi).
  • Considerare l’utilizzo di più cuscini per un maggior comfort.
  • Programmare i massaggi durante le ore diurne. Guidare dopo il tramonto potrebbe innescare una visione ridotta.
  • Se intendi specializzarti verso questa fascia di popolazione, considera l’acquisto di un lettino elettrico per facilitare il cliente.
  • Alcune patologie e infermità possono divenire fonte di imbarazzo e ansia sociale. Avvicinarti ai clienti con compassione, accettazione, empatia e non giudizio.

Massaggio e anziani: accogliere le sfide

massaggio e anziani

Il massaggio reca numerosi benefici in diverse patologie come ad esempio:

Tuttavia, c’è una sostanziale differenza a lavorare con clienti anziani attivi e clienti anziani malati e/o invalidati.

Le diverse problematiche che si incontrano possono avere un impatto diverso su una sessione di massaggio.

Il massaggiatore deve porsi la domanda: “Sono capace di massaggiare una persona altamente malata e/o invalidata?”.

Non si tratta del massaggio (la manualità) in se stesso, ma di adottare un approccio mentale diverso rispetto ad altri clienti.

Lavorare con clienti altamente malati e/o invalidati richiede:

  • Sensibilità. Non bisogna massaggiare pensando ai benefici recati dallo stesso. Bisogna essere umanamente presenti e toccarli con gentilezza, rispetto e amore. Il tocco ha dei benefici enormi ed hai una grande responsabilità nelle mani.
  • Logica. Se si massaggia una persona con l’ Alzheimer non si può iniziare il massaggio di punto in bianco dai piedi. C’è bisogno di creare una certa fiducia. Ad esempio, tenendo la mano della cliente e chiedere se è possibile toccare il braccio, la spalla e così via. Le persone che hanno l’ Alzheimer perdono il contatto con altre persone. Non sperimentano il tocco che di solito abbiamo nella vita di tutti i giorni.
  • Vigilanza. Bisogna essere vigili e prevedere un qualsiasi movimento che potrebbe, ad esempio, far cadere il cliente dal lettino o da una qualsia altra postazione nella stanza.
  • Intuizione. Modificare il massaggio in seguito ad un input negativo del cliente. Ad esempio, se noti che una certa posizione e/o una parte del corpo gli da fastidio.
  • Adattabilità emozionale. Un cliente con Alzheimer potrebbe avere scatti di rabbia verso il massaggiatore.
  • Adattabilità lavorativa. Ad esempio, se è su una sedia a rotelle, massaggiarlo sulla stessa sedia, magari facendolo poggiare le braccia sul lettino da massaggio inclinare il busto in avanti per lavorare la schiena così come massaggiare un cliente vestito.
  • Forza fisica: In alcuni casi, ad esempio per una persona che ha avuto un forte Ictus ed è quasi impossibilitato a muoversi, vi è bisogno di una sostanziale forza per muoverlo (girarlo in posizione prona e successivamente supina o di lato). Ciò è anche molto pericoloso perché potrebbe scivolare dalla mani. In tal caso, chiedere sempre all’accompagnatore di restare in cabina o adiacente ad essa in caso di bisogno.

E’ importante quando si lavora con questo tipo di clientela che il massaggiatore, oltre ad avere le capacità sopra elencate, abbia una cura di sé emotiva. La malattia, la disabilità, la prossimità alla morte possono essere sentimenti forti da elaborare e, a lungo andare, possono stressare la salute mentale.

Abbi cura di te stesso.

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