Massaggio e autismo

Tempo di lettura: 6 minuti

Linee guida e precauzioni sensoriali  per lavorare con bambini e adulti colpiti dal disturbo dello spettro autistico.

massaggio e autismo

Numerosi studi, in relazione a ”massaggio e autismo”, hanno dimostrato che il massaggio, protratto nel tempo, elargisce i seguenti benefici:

  • Diminuisce i disturbi fisici e mentali associati al disordine.
  • Migliora gli aspetti linguistici.
  • Migliora le capacità sociali.
  • Migliora l’attenzione.
  • Migliora la qualità del sonno.
  • Diminuisce l’ansia sociale.
  • Diminuisce gli spasmi.
  • Stimola il nervo vago.
  • Stimola l’attività vagale.

Anche se ulteriori ricerche al riguardo devono essere effettuate, la scienza a ampiamente dimostrato i “benefici del tocco”.

Massaggio e autismo: cos’è l’autismo (in breve)

L’autismo è un disturbo di natura neurobiologica, comunemente definito  come Disturbi dello Spettro Autistico (ASD).

Attualmente, le origini dell’autismo sono poco chiare. Facendo riferimento ad alcune teorie, la sua comparsa sarebbe dovuta a fattori di natura genetica e/o ambientale.

L’ASD si presenta nei primi tre anni di vita. Per molti bambini e ragazzi la diagnosi può essere tardiva, a volte anche in età adulta.

La diagnosi di autismo non è strumentale e non esistono esami determinati, ma si basa sull’osservazione dei comportamenti.

Le peculiarità individuali di ogni soggetto autistico possono essere notevolmente differenti e manifestarsi a livello:

  • Comunicativo. Difficoltà nell’espressione verbale e non verbale.
  • Sociale. Difficoltà nell’avviare una comunicazione sociale.
  • Immaginativo. Interessi ristretti, atteggiamenti rigidi, ripetitivi e convenzionali.
  • Ansia regolazione emotiva. Espressioni inconsuete delle emozioni, complessità o incapacità di identificare le emozioni altrui e ad adattarsi di conseguenza.
  • Sensoriale. Minima o eccessiva sensibilità a stimoli differenti, che possono generare comportamenti di difesa o di ricerca di stimoli sensoriali.
  • Funzioni operative. Incapacità di programmare, organizzare e variare il comportamento in base al contesto e alle circostanze.

Il disturbo dello spettro autistico può essere accompagnato anche da:

  • Compromissione intellettiva.
  • Compromissione del linguaggio.
  • Altre condizioni mediche o genetiche.
  • Altri disturbi dello sviluppo neurologico, mentale e comportamentale.

Secondo l’Osservatorio Nazionale Autismo, si stima che in Italia l’Autismo colpisca 1 bambino ogni 77 e appare in progressivo aumento per l’intreccio di diversi elementi:

  • L’aumentata consapevolezza della popolazione.
  • Il cambiamento dei criteri diagnostici.
  • L’introduzione di strategie di screening e individuazione precoce che consentono la diagnosi anche di disturbi lievi che in passato non erano individuati.

Massaggio e autismo: linee guida per il massaggiatore e precauzioni sugli stimoli sensoriali dell’autistico

massaggio e autismo

Come massaggiatori abbiamo la possibilità di conoscere la disabilità dell’autismo e svolgere un ruolo inestimabile nel migliorare la qualità della vita di queste persone e chi li circonda.

Di seguito linee guida convalidate da massaggiatori che lavorano con gli autistici da anni.

1. Istruirsi.

I massaggiatori che vogliono amplificare il proprio campo di azione, lavorando con persone che hanno il disturbo dello spettro autistico, devono studiare cos’è l’autismo. In internet trovi numerosissime informazioni al riguardo.

E’ indispensabile conoscere come i sensi dell’autista elaborano le informazioni esterne per agire, finché si riesce, di conseguenza.

2. Versatilità.

Che sia il 1° o il 50° massaggio, bisogna essere estremamente adattabili. Musica, odore, illuminazione, pressione possono essere tollerati da un autistico in un determinato momento, ma non in quello successivo.

3. Visualità.

Avvicinarsi troppo ad un autistico richiederebbe un’elaborazione troppo veloce di ciò che gli sta succedendo. Muoversi lentamente e di lato al lettino da massaggio. Non protrarsi mai troppo vicino al viso velocemente e inaspettatamente.

4. Acustica.

Alcuni autistici non sono in grado di filtrare la provenienza di un suono e ciò può far scaturire in loro paura e di conseguenza l’istinto a scappare via.

Parlare con loro sempre a voce molto bassa. Non alzare mai la voce, neanche per richiamare la loro attenzione, ciò potrebbe peggiorare la situazione; in questo caso meglio sospendere per un po’ il trattamento.

Un eventuale musica relax, deve essere anch’essa a volume basso. Delle cuffie, per isolare totalmente i rumori, potrebbero aiutare.

5. Olfatto.

La diffusione di un olio essenziale e/o l’odore di un olio o una crema possono suscitare ansia e paura ad alti livelli. Preferire un ambiente olfattivo neutro e utilizzare un olio o una crema inodore.

Eventualmente, far annusare qualche goccia di olio su un batuffolo di cotone per esaminare la reazione.

6. Gusto.

Il senso del gusto non influisce direttamente sull’esecuzione del massaggio, ma bisogna essere consapevoli che un cattivo funzionamento di un senso può influenzare gli altri.

7. Tatto.

Gli autistici possono essere troppo sensibili al tatto, tanto da avere paura e cercare di scappare via o essere totalmente insensibili.

In entrambi i casi si consiglia di utilizzare una pressione media e abbastanza profonda, non leggera.

Prenditi del tempo per esplorare e riconoscere il livello di pressione che gli aggrada.

8. Vestibolare.

Se il funzionamento della regione vestibolare (equilibrio) dell’orecchio interno non funziona correttamente,  il lettino da massaggio potrebbe causare vertigini. Schienale rialzato, cuscini, coperte o utilizzare la sedia da massaggio, potrebbero attenuare il disagio.

9. Propriocezione.

Se il sistema propriocettivo non funziona o è corrotto, gli autistici possono trovare il tatto estremamente allarmante poiché non percepiscono dove vengono toccati.

Puoi:
– Comunicare, a bassa voce, quale parte del corpo, via via, stai per massaggiare.
– Posizionare uno specchio (infrangibile) adiacente al lettino da massaggio affinché, chi viene massaggiato, riesce a vedere quale parte del corpo stai toccando.

10. Consapevolezza interocettiva.

La  consapevolezza interocettiva è la sensibilità nei confronti delle informazioni e degli stimoli interni, quali il respiro, la peristalsi gastrointestinale, il senso di fame e sazietà, ma anche la cognizione del dolore e delle altre emozioni.

Un sistema interocettivo difettoso rende difficile comprendere le reazioni emotive. Se un autistico si sente a disagio per un massaggio, il suo cuore può accelerare, i muscoli possono irrigidirsi, la respirazione può diventare superficiale,  lo stomaco può contarsi. Tutto ciò, non potendo essere verbalizzato, può creare un crollo totale.

Fare attenzione a qualsiasi espressione non verbale. In ogni caso interrompere il massaggio per riprenderlo dopo un po’ o rimandare la sessione di massaggio.

11. Prendere informazioni.

Il primo appuntamento con un autistico dovrebbe essere solo un incontro conoscitivo. L’autistico ha bisogno di abituarsi ad una nuova persona e un nuovo luogo. In questa occasione, chiedi all’accompagnatore  quali stimoli sensoriali gli danno fastidio e cosa li calma.

Puoi elaborare un modulo di assunzione al massaggio fatto a posta per gli autistici.

Avere informazioni anticipate ti permette di organizzarti a livello mentale e di allestire lo studio in modo confacente (cuscini, luce soffuse, niente odori, ecc.).

Massaggio e autismo: tempi e prezzo del massaggio

È improbabile, almeno nelle prime sessioni, effettuare un massaggio totale (45 -60 minuti) ad un autistico, così come potrebbe avere delle reticenze a spogliarsi.

Inoltre, esso, potrebbe avere bisogno di diverse sessioni per costruire un rapporto con il massaggiatore.

Inizialmente, in base alla necessità, puoi:

  • Effettuare un massaggio di 15 minuti per poi prolungarlo nel tempo.
  • Massaggiare sui vestiti.
  • Massaggiare solo alcune zone del corpo. Esempio, mani + braccia, piedi + gambe, il cranio e così via.

Bisogna tenere in considerazione che il massaggio, per esortare benefici, dovrebbe essere parte integrante delle altre terapie a lungo termine.

Essere chiari con i famigliari sia sui benefici che sulla retribuzione ti eviterà di avere problemi in futuro.

Proponi inizialmente, 2-3 massaggi parziali (30 minuti) per testare se il massaggio è effettuabile. In questo caso ti fai pagare il massaggio parziale (per quello che è il tuo prezzo) ad ogni sessione.

Se il rapporto prosegue, consiglia un pacchetto di massaggi parziali che, nel tempo, può cambiare  in totale (sempre per quello che è il tuo prezzo).

Precisa bene che il massaggio singolo o pacchetto, parziale o totale che sia, non sarà possibile recuperare il tempo che verrà meno in caso di insofferenza del cliente.

Non si tratta di essere venali, ma ovviamente l’instabilità delle varie situazioni che potrebbero crearsi, non possono pesare sull’organizzazione e l’economia del centro o studio.

Massaggio e autismo: conclusioni

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Il massaggiatore non ha bisogno di utilizzare tecniche di massaggio speciali, ma deve sviluppare una serie di capacità verbali e non verbali, intuitive, empatiche e organizzative per comprendere, soddisfare e salvaguardare tali clienti.

È improbabile che il massaggio comporti cambiamenti radicali nella disabilità della persona, ma è probabile che migliori la qualità della sua vita.

Il massaggio soddisfa il bisogno umano di base per il contatto o il tatto che, spesso, si presume sia assente nelle persone che hanno l’autismo.

Lavorare con gli autistici non è una passeggiata. Tuttavia, oltre che remunerativo può essere particolarmente gratificante aiutare queste persone speciali e coloro che li circondano.

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