Massaggio e pelle superficiale

Tempo di lettura: 6 minuti

Come massaggiatori, la prima cosa che tocchiamo è la pelle superficiale del cliente. Dagli l’attenzione che merita . . .

 

pelle superficiale

La pelle, nonostante la sua apparente delicatezza con uno spessore che varia da 1 a 3 millimetri, è l’organo più esteso del corpo umano, costituendo circa il 15% del peso corporeo totale. Questo straordinario organo è dotato di una rete complessa di vasi linfatici e sanguigni, nonché di un’abbondanza di terminazioni nervose sensoriali, che lo rendono un elemento cruciale per il sistema immunitario e uno degli organi più sensibili.

Nel contesto del massaggio, la pelle superficiale assume un’importanza fondamentale; è il primo punto di contatto e, di conseguenza, la prima a rispondere al tocco ed a trasmette l’esperienza di relax al cliente.

Tralasciare quei primi millimetri di pelle significa non sfruttare appieno l’opportunità di migliorare significativamente la salute e il benessere dei clienti.

Separati con precisione i legamenti cutanei (immagine sotto), che fungono da connessione tra il derma e gli strati sottostanti, è possibile osservare dettagliatamente entrambe le facce della pelle:

  • La superficie superiore (a sinistra) rivela l’epidermide, lo strato protettivo e non solo. Questo strato, ricco di terminazioni nervose sensoriali ed è il primo strato che tocchiamo.
  • Esaminando la parte inferiore (a destra), si può apprezzare la consistenza del derma, caratterizzato da una superficie più spessa e resistente. La sua struttura ondulata è messa in evidenza, riflettendo la conformazione dei lobuli adiposi del tessuto sottocutaneo.

Questa analisi dettagliata permette di comprendere la complessità e la funzionalità della pelle, non solo come barriera protettiva, ma anche come organo sensoriale e di interazione con l’ambiente esterno.

I due tipi di pelle superficiale

 

pelle superficiale

La pelle, un organo estremamente versatile e complesso, si manifesta in due varianti principali che sono consistentemente localizzate in regioni specifiche del corpo umano:

  • pelle pelosa;
  • pelle glabra.

Queste due tipologie di pelle si distinguono indipendentemente da variabili quali età, etnia, pigmentazione della pelle o fattori correlati allo stile di vita.

La pelle pelosa, caratterizzata dalla presenza di follicoli piliferi, ricopre la maggior parte del corpo, mentre la pelle glabra, priva di peli, è tipicamente localizzata nelle palme delle mani e nelle piante dei piedi.

Entrambe svolgono funzioni vitali e sono adattate per rispondere alle esigenze specifiche delle aree che rivestono.

La pelle pelosa, che costituisce circa il 90% della superficie corporea, presenta una varietà di caratteristiche in base alla regione anatomica. In alcune aree, i peli sono spessi e facilmente percepibili, mentre in altre sono talmente sottili da risultare quasi invisibili.

Sebbene la presenza di peli corporei potrebbe dare l’impressione di interferire con il nostro massaggio, ad un’analisi più approfondita dell’anatomia rivela ad esempio, che i capelli svolgono un ruolo fondamentale nel senso del tatto. Questo è dovuto ai nervi sensoriali che circondano ogni follicolo pilifero, conferendo alla pelle una sensibilità tattile raffinata.

Di fatti, quando massaggiamo il cuoio capelluto ed effettuiamo una leggera trazione dei capelli (se non lo fai te lo consiglio) scorgiamo un profondo senso di benessere nel viso del cliente giacché vengono attivate le endorfine (ormoni della felicità).

Similmente ai baffi di un gatto, i peli del corpo si estendono oltre la superficie cutanea e sono in grado di trasmettere meccanicamente sensazioni di movimento, come una leggera brezza, il contatto con un insetto minuscolo o la pressione di un massaggio, direttamente al nervo sensoriale situato alla base del follicolo. Questo meccanismo permette di attivare il nervo anche senza un contatto diretto con la pelle, fornendo così informazioni dettagliate sull’ambiente circostante.

La pelle glabra, che rappresenta circa il 10% della superficie corporea, si distingue per la sua levigatezza e l’assenza di peli . Questa caratteristica la rende incapace di percepire le stimolazioni ambientali attraverso il movimento degli stessi. Tuttavia, questa apparente limitazione è compensata dalla presenza di una densità significativamente superiore di terminazioni nervose sensoriali rispetto alla pelle pelosa, migliorando notevolmente la propriocezione e la coordinazione.

Le aree del corpo dotate di pelle glabra, come le punte delle dita, i palmi, le piante dei piedi e le labbra, sono essenziali per il tocco discriminativo. La ricca innervazione di queste zone garantisce una sensibilità acuta, fondamentale per identificare gli oggetti, discernere le texture e ricevere feedback sensomotorio. Nel nostro ambito , questa sensibilità elevata permette ai clienti di apprezzare con grande dettaglio le manipolazioni eseguite.

Le tecniche di tocco raffinato, che includono variazioni di pressione, velocità e superficie di contatto, così come l’uso di lozioni, oli, burri e asciugamani caldi, sono in grado di suscitare risposte sensoriali precise.

Questo fenomeno potrebbe fornire una spiegazione al frequente commento dei clienti riguardo la piacevolezza delle sensazioni provate nell’essere massaggiati mani e piedi, aree caratterizzate da una maggiore sensibilità cutanea.

Con la separazione parziale della pelle dai tessuti sottocutanei (immagine sotto), si osservano i numerosi retinacoli cutanei di collagene, noti anche come legamenti cutanei. Questi legamenti svolgono un ruolo cruciale nel collegare la pelle agli strati sottostanti, garantendo una connessione robusta tra i due.

Questa struttura anatomica permette alla pelle di agire come un trasduttore di stimoli tattili, convertendo il tocco della pelle superficiale in percezioni più profonde.

Durante le manipolazioni, come quelle eseguite durante un massaggio, la capacità della pelle di trasmettere forze meccaniche attraverso questi legamenti consente una comunicazione tattile efficace. La pressione, la trazione e l’estensione della pelle durante il massaggio non solo influenzano la superficie, ma vengono anche percepite a livelli più profondi, migliorando l’esperienza sensoriale del ricevente.

Toccando la pelle superficiale

 

La pelle superficiale, indipendentemente dalla presenza di peli, è strutturata in due strati principali:

  • epidermide, che costituisce la superficie;
  • derma, situato più in profondità.

L’epidermide rappresenta lo strato più esterno e costituisce il primo contatto sia per il massaggiatore che per il cliente (la tua pelle fa parte della storia del massaggio che creerai e trasmette il tuo essere).

Nonostante la sua sottigliezza, paragonabile a quella di un foglio di carta, l’epidermide agisce come una barriera efficace contro l’invasione di microrganismi patogeni, la perdita di idratazione, l’esposizione a raggi ultravioletti nocivi e le lesioni superficiali quali urti, abrasioni o incisioni. Questo strato cutaneo è composto da cellule densamente stratificate, prive di vasi sanguigni (avascolari) e ricche di cheratina, una proteina che conferisce resistenza e integrità alla pelle.

L’epidermide, pur fungendo da scudo contro le minacce esterne, consente il passaggio del tocco, avviando così la percezione sensoriale del massaggio. Questo strato cutaneo è dotato di una varietà di terminazioni nervose specializzate:

  • le cellule di Merkel, sensibili alle più lievi variazioni di pressione;
  • i termorecettori, che registrano le fluttuazioni termiche;
  • i nocicettori, in grado di rilevare stimoli potenzialmente nocivi.

Nonostante la sua esiguità, l’epidermide svolge un ruolo fondamentale come interfaccia sensoriale, trasmettendo le sensazioni tattili ai tessuti più profondi. È in questo contesto che il massaggiatore ha l’opportunità iniziale di indurre rilassamento e benessere nel cliente.

Immediatamente al di sotto dell’epidermide si estende una regione attiva, spessa da 1 a 4 millimetri, il derma. Questa struttura dermica, caratterizzata da uno spessore maggiore, ha  una notevole vascolarizzazione e un’abbondanza di linfa, svolge un ruolo cruciale nel supportare l’epidermide, che è notevolmente più sottile e priva di vasi sanguigni, garantendone il nutrimento e l’ancoraggio fisico all’organismo.

La porzione più interna del derma è densamente popolata da robuste fibre di collagene e fibre elastiche, le quali conferiscono alla pelle la capacità di estendersi e contrarsi con resilienza durante i movimenti, il tatto e il contatto fisico. Le manovre di massaggio si basano sulla resilienza di questa componente dermica.

Incastonati all’interno della matrice di fibre di collagene, si trovano meccanocettori sensoriali altamente specializzati, inclusi i corpuscoli di Ruffini, sensibili all’estensione cutanea, e i corpuscoli di Pacini, che rispondono a vibrazioni, texture e pressione. Le manipolazioni che coinvolgono pressioni lenitive, spinte e trazioni sulla pelle stimolano questi recettori nervosi.

Indipendentemente dal livello di concentrazione durante tali interventi, è fondamentale ricordare che si sta interagendo con un tessuto cutaneo estremamente sensibile.

Come massaggiatori spesso ci concentriamo sui tessuti più profondità, quali muscoli, fasce, tendini e articolazioni tendendo a trascurare l’importanza della pelle superficiale, considerandola solo in relazione alla quantità di lozione o olio richiesta per facilitare la scorrevolezza o l’aderenza necessarie durante il trattamento.

Tuttavia, la pelle rappresenta un elemento fondamentale in ogni sessione di massaggio, influenzando significativamente l’esperienza complessiva del cliente. È essenziale riconoscere che la pelle merita un’attenzione particolare, non solo come superficie di contatto, ma anche come tessuto attivo che partecipa attivamente al processo del massaggio.

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