Cominciare il massaggio in posiziona prona o supina influisce sul rilassamento del cliente? Ovviamente si! A riguardo, leggi il post . . .
Uno dei principali benefici del massaggio è quello di ridurre lo stress. La scienza, sta dimostrando che la potenza curativa del rilassamento indotto dal massaggio e altre pratiche di rilassamento, potrebbe essere la chiave principale che porta alla guarigione.
La riuscita dell’esecuzione di un massaggio rilassante è generato, come ribadito in più post, dall’insieme di diversi elementi di cui la manualità è l’ultima cosa:
- Musica.
- Climatizzazione della stanza (in particolare deve essere calda).
- Luce soffusa.
- Ecc., ecc..
Inoltre consigliare, ad esempio:
- Una posizione corretta, per lo svolgimento del massaggio, sia in posizione supina che prona.
- Di indossare la giusta biancheria.
- Istruirlo a rilassarsi. Numerosi clienti, soprattutto ai primi massaggi, tendono a voler aiutare il massaggiatore piegando, ad esempio, la gamba o il braccio, se intuiscono che stai per farlo o parlano in continuazione pensando che sarebbe maleducato non farlo.
- Ed altro.
Ovviamente è compito nostro istruire il cliente affinché adotti tutti quegli accorgimenti che lo portino al massimo del rilassamento.
Massaggio rilassante: considerare ulteriori elementi nell’effettuare un massaggio
Oltre agli elementi sopra elencati, che favoriscono il rilassamento, consideriamo:
1) Il sistema nervoso simpatico e parasimpatico.
Sia lo stress che il rilassamento, sono sotto l’influenza involontaria del sistema nervoso autonomo che si dividono in:
- Simpatico.
- Parasimpatico.
La modalità simpatica attiva, nel corpo, reazioni collegate a stress emotivo o fisico. Non deve essere per forza un avvenimento catastrofico, anche correre per arrivare puntuale all’appuntamento può attivare questa modalità.
La modalità parasimpatica sia attiva quando siamo rilassati.
2) Il silenzio di entrambi (praticante e ricevente).
Massaggiare in silenzio è fondamentale.
Se il cliente non è distratto, riesce a concentrarsi su ciò che tattilmente sente e a trasmettere ciò di cui il suo corpo ha bisogno.
Se il massaggiatore non è distratto, riesce a sentire ciò che il corpo del cliente gli comunica.
3) Gli occhi aperti del cliente durante il massaggio.
Se il cliente ha gli occhi aperti, il cervello elabora non solo le sensazioni tattili che riceve, ma anche quelle visive e quindi prevede e provvede.
Ad esempio, se intuisce che stai per piegare un arto, lo indurisce o ti anticipa e ciò lo porta, anche se leggermente, da una modalità parasimpatica a simpatica.
L’immagine sotto mostra l’attività cerebrale di un cliente influenzato dal tenere gli occhi aperti o chiusi durante un massaggio:
- Ha tenuto gli occhi chiusi per 10 minuti ed è in modalità parasimpatica.
- Apre gli occhi inviando una stimolazione sensoriale al cervello che, se continuativo, lo potrebbe portare in modalità simpatico.
- Richiude gli occhi scendendo nuovamente in modalità parasimpatica.
- Gli occhi sono rimasti chiusi ed è perdurata la modalità parasimpatica.
4) Considerare la posizione dei grandi gruppi muscolari.
I gruppi muscolari più grandi si trovano principalmente sulla superficie posteriore del corpo (schiena, glutei, gambe).
Essi richiedono un maggiore afflusso di sangue ed hanno più recettori periferici rispetto ad altri e quindi ovvio che trasmettano al sistema nervoso centrale input di forte rilassamento se vengo massaggiati.
Si consiglia, quando si effettuano domande al primo massaggio, di chiarire quanto più possibile le dinamiche all’interno della cabina, al fine di limitare domande da parte del cliente mentre si effettua il massaggio e suggerire di tenere gli occhi chiusi.
Ovviamente sono ben accetti feedback relativi al massaggio o ad eventuali complicazioni.
Se lavori presso un centro ad alta frequentazione e per tanto non c’è tempo di compilare una scheda o effettuare un colloquio preparatorio prima del massaggio, suggerisci semplicemente di tenere gli occhi chiusi e di lasciare il comando del proprio corpo a te.
Ma ora, avendo considerato anche questi elementi, ritorniamo all’argomento di questo post. Quando effettuiamo un massaggio rilassante, giova cominciare in posizione prona o supina?
Scopriamolo realizzando 2 esempi.
Massaggio rilassante: esempi
Primo esempio: cominciare il massaggio in posizione prona.
Gambe e schiena vengono lavorati dal massaggiatore il quale:
- Distende i grandi muscoli che, essendo ricchi di recettori, inviano al sistema centrale input di rilassamento.
- Aumenta il drenaggio venoso e linfatico di questi tessuti.
- Rallenta o placa la modalità simpatica.
Nella posizione prona è altamente plausibile che il cliente, avendo il viso nell’asola di respirazione, tenga gli occhi chiusi e, come accennato sopra, il senso del tatto aumenta e di conseguenza del rilassamento.
Dopo circa 30 minuti si chiederà al cliente di girarsi in posizione supina e ciò farà rinvenire il cliente facendo aumentare automaticamente la modalità simpatica.
Per il tempo rimanente, il massaggiatore lavorerà sulla superficie anteriore del corpo del cliente che ha una minore quantità di tessuto molle e un numero inferiore di recettori e per tanto, la modalità simpatica sarà inibita in misura minore rispetto alla posizione prona.
Secondo esempio: cominciare il massaggio in posizione supina.
Il massaggiatore inizia a massaggiare cuoio capelluto e viso. Queste due zone sono altamente efficaci, soprattutto il cuoio capelluto, per determinare un’iniziale inibizione della modalità simpatica.
Il massaggiatore continua sul resto del corpo anteriore e la modalità simpatica intraprende quella parasimpatica che sarà, comunque, meno pronunciata rispetto a quando si massaggia la parte posteriore del corpo che, abbiamo assodato, ha più recettori.
Inoltre, bisogna considerare che il cliente, in posizione supina, non chiude gli occhi da subito e scambi qualche parola con il massaggiatore e ciò ritarda l’inversione da modalità simpatica a parasimpatica.
Terminato il massaggio alla parte anteriore del corpo, si chiederà al cliente di girarsi in posizione prona e ciò comporterà, ovviamente, l’apertura degli occhi (sperando che erano chiusi), ma questo “girarsi” avrà un impatto meno pronunciato sulla modalità parasimpatica, se dalla posizione supina si passa a quella prona.
Massaggio rilassante: confrontiamo gli esempi
Massaggiando il cliente in posizione prona lo si conduce in un intenso stato di rilassamento e il girarsi richiede un riprendere coscienza da una modalità parasimpatica profonda che non raggiungerà più in posizione supina.
Massaggiando il cliente in posizione supina lo si rilassa, ma non tanto quanto la posizione prona e anche il girarsi sarà meno incisivo, giacché non ha ancora raggiunto il livello di rilassamento profondo che raggiungerà quando si massaggerà la parte posteriore del corpo.
In aggiunta, massaggiando la parte anteriore del corpo, verrà smosso un volume minore di linfa e sangue rispetto alla parte posteriore del corpo.
Il sistema è in grado di gestire questo fluido meno voluminoso prima di dover ricevere un volume maggiore, che arriverà quando il cliente è in posizione prona.
Dal confronto dei due esempi, si deduce che cominciare un massaggio rilassante con il cliente in posizione supina ha un effetto distensivo maggiore e duraturo rispetto alla posizione prona.