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6 miti sul massaggio da sfatare con i clienti

miti sul massaggioNel mondo del benessere, i massaggi sono spesso circondati da miti e malintesi che possono influenzare sia i clienti che i massaggiatori.

In qualità di professionisti del settore, è nostro compito non solo eseguire massaggi di qualità, ma anche educare i nostri clienti, sfatando i miti e promuovendo una comprensione più profonda dei benefici reali e delle limitazioni dei massaggi.

Di seguito 6 miti sul massaggio che andrebbero sfatati con i clienti.

1) Nessun massaggio durante il primo trimestre di gravidanza

In merito ai miti sul massaggio, uno che persiste riguarda l’effettuazione del massaggio durante il primo trimestre di gravidanza.

Questo mito, prevalentemente diffuso tra i professionisti del settore di vecchia data (come me), ha origine dai primi corsi di formazione in cui il massaggio veniva inserito tra le controindicazioni per il primo trimestre di gravidanza.

Tale credenza è stata confutata diversi anni fa, come confermato dall’American Pregnancy Association sul proprio sito web, che afferma: “Le donne possono iniziare il massaggio in qualsiasi momento della gravidanza, durante il primo, secondo o terzo trimestre”.

È importante sottolineare che, se una donna incinta presenta un alto fattore di rischio, come definito dall’American Medical Association, è necessario prestare particolare attenzione. Questo vale per una donna incinta in qualsiasi trimestre. Una donna incinta senza fattori di rischio, che sta vivendo una gravidanza sana, può ricevere un massaggio in qualsiasi trimestre.

Tuttavia, un massaggiatore adeguatamente formato richiederà informazioni sui fattori ad alto rischio durante il processo di valutazione del cliente, al fine di determinare se la cliente rientra nella categoria ad alto rischio.

I fattori includono:

  • malattie autoimmuni,
  • COVID-19,
  • diabete,
  • malattie cardiache,
  • renali,
  • tiroidee o degli organi riproduttivi,
  • obesità,
  • disturbi della coagulazione del sangue,
  • basso peso corporeo,
  • condizioni di salute legate alla gravidanza,
  • difetti alla nascita o anomalie genetiche del feto,
  • scarsa crescita del feto, diabete gestazionale,
  • preeclampsia o eclampsia,
  • fattori legati allo stile di vita che peggiorano la salute in generale, come il fumo, la dipendenza da droghe o l’abuso di alcol.

Qui puoi scaricare gratuitamente l’ebook: “Nozioni generali per massaggiare la donna in gravidanza”.

2) Il massaggio deve essere profondo per essere efficace

È una credenza diffusa che per ottenere benefici tangibili, il massaggio debba essere eseguito con una forte pressione; è essenziale riconoscere che la percezione di “pressione profonda” varia significativamente da individuo a individuo.

Per assicurare l’efficacia e la sicurezza del massaggio, è cruciale stabilire una comunicazione chiara e aperta e ciò lo si può fare durante il colloquio di assunzione al massaggio. È nostro dovere informare che provocare dolore al punto da indurre una reazione di stress nel cliente è inopportuno e può ostacolare il processo di guarigione. Infatti, il corpo non è in grado di iniziare il recupero durante uno stato di allerta come quello generato dalle risposte di lotta o fuga.

In aggiunta, è nostro compito discutere e comprendere come il cliente interpreta il concetto di “massaggio profondo”. Questo termine si riferisce a una maggiore pressione, o piuttosto a una pressione mirata? Indica l’accesso a zone specifiche del corpo che presentano dolore? È fondamentale chiarire queste questioni per assicurare che sia il massaggiatore che il cliente abbiano una comprensione comune del trattamento proposto, evitando così malintesi e aspettative non soddisfatte.

3) Il massaggio rilassante non è terapeutico

miti sul massaggio

Nel contesto delle interazioni quotidiane, è comune che le persone qualifichino il massaggio come rilassante o terapeutico.

Il massaggio rilassante viene frequentemente descritto con l’espressione “fluff and buff”, indicando un approccio più delicato nell’applicazione della pressione, privo di finalità precise. D’altro canto, il massaggio terapeutico è caratterizzato da una pressione più intensa e mirata, focalizzata su una specifica area corporea da trattare.

Desidero offrire due riflessioni:

1) Il rilassamento rappresenta uno dei maggiori benefici terapeutici offerti dal masaggio. Quando il sistema nervoso raggiunge uno stato di quiete, il corpo può accedere allo stato parasimpatico. In tale condizione, si verifica il ritorno all’omeostasi e, conseguentemente, la guarigione.
La ricerca dimostra che il rilassamento indotto dal massaggio ha effetti benefici contro il dolore.

2) Ritornando al concetto della pressione, che è soggettiva, è importante sottolineare che l’esecuzione di un massaggio rilassante non si riduce a semplici carezze. È essenziale che la pressione applicata sia sentita per stimolare i vari meccanismi biologici interni.
In questo contesto, è opportuno richiamare la legge di Arndt-Schultz, formulata dal farmacologo tedesco omonimo, che ha condotto ricerche mediche e scientifiche presso istituti di fisiologia. Tale principio riguarda l’ormesi, ovvero la capacità di un organismo di reagire a uno stimolo in modo proporzionale alla sua intensità.
La legge stabilisce che:

  • Uno stimolo di intensità debole provoca un modesto incremento dell’attività fisiologica.
  • Uno stimolo di intensità media aumenta significativamente l’attività fisiologica.
  • Uno stimolo di intensità quasi forte può ridurre parzialmente l’attività fisiologica.
  • Uno stimolo di intensità fortissimo ha l’effetto di sopprimere completamente l’attività fisiologica.

È fondamentale, quindi, calibrare la pressione durante il massaggio in modo da ottimizzare la risposta biologica desiderata.

4) Bambini e adolescenti non hanno bisogno del massaggio

miti sul massaggio

La terapia del massaggio è riconosciuta come un intervento benefico per individui di ogni età.

Contrariamente alla credenza diffusa, non solo è appropriato, ma anche vantaggioso per bambini e adolescenti sottoporsi a massaggi.

Sebbene la struttura dei tessuti nei giovani non sia completamente sviluppata come negli adulti, ciò non preclude la possibilità di ottenere risultati positivi simili.

Le sessioni di massaggio per questa fascia d’età possono essere di durata ridotta rispetto a quelle per adulti, e richiedono un approccio delicato e attento alle reazioni del minore.

Studi condotti dal Touch Research Institute dell’Università di Miami hanno dimostrato l’efficacia del massaggio nel migliorare la salute e il benessere dei giovani.

Un particolare studio ha rivelato che trattamenti regolari di massaggio hanno significativamente migliorato la funzione motoria e il tono muscolare in bambini affetti da sindrome di Down. La frequenza di due sedute settimanali, della durata di trenta minuti ciascuna, per un periodo di due mesi, ha evidenziato un incremento della funzionalità motoria e della tonicità muscolare nei partecipanti.

Puoi leggere la ricerca cliccando qui.

Qui puoi leggere benefici e confini del massaggio adolescenziale.

5) Nessun massaggio durante il cancro

miti sul massaggio

Non esiste alcuna prova credibile che il massaggio diffonda il cancro. Infatti, molti malati di cancro trovano utile il massaggio, poiché migliora il loro benessere psicologico generale e allevia alcuni sintomi legati al trattamento. La diffusione del cancro (metastasi) è un processo biologico complesso che coinvolge l’espressione genica, la mutazione e i messaggeri biochimici.

Il massaggio è considerato una “terapia complementare”, utilizzato per supportare il benessere generale di un paziente sottoposto a trattamenti convenzionali.

Un ampio studio ha scoperto che il massaggio ha contribuito a ridurre i sintomi del trattamento del cancro come dolore, affaticamento, nausea, depressione e ansia di circa il 50%.

Qui puoi leggere le linee guida per il massaggiatore che tratta un cliente affetto da cancro.

6) I nervi non si accavallano

I nervi sono strutture fondamentali del sistema nervoso periferico. Sono composti da fasci di assoni, che sono prolungamenti delle cellule nervose, o neuroni, e hanno il compito di trasportare gli impulsi nervosi dal sistema nervoso centrale alla periferia del corpo e viceversa.

Nel corpo umano ci sono due tipi principali di nervi:

  1. Nervi cranici: originano nell’encefalo e innervano principalmente la testa e il collo.
  2. Nervi spinali: originano nel midollo spinale e innervano le altre parti del corpo.

I nervi possono avere diverse funzioni:

  • Motoria: trasmettono impulsi ai muscoli scheletrici e alle ghiandole.
  • Sensitiva: conducono impulsi dai recettori sensoriali al sistema nervoso centrale.
  • Mista: combinano le funzioni motorie e sensitive.

I neuroni che compongono i nervi possono avere dendriti, che ricevono segnali da altri neuroni o recettori, e assoni, che diffondono il segnale nervoso. Alcuni assoni sono ricoperti da una guaina di mielina, che aiuta a velocizzare la trasmissione degli impulsi.

I nervi si trovano in tutto il corpo umano e costituiscono un sistema esteso e complesso. Essi sono presenti nella testa, nel collo, nel torace, nell’addome, nelle braccia, nelle gambe e in tutte le altre parti del corpo.

In particolare:

  • I nervi cranici hanno origine nell’encefalo e innervano la testa e il collo.
  • I nervi spinali originano nel midollo spinale e innervano tutte le parti del corpo non innervate dai nervi cranici.

Inoltre, ci sono i nervi del sistema nervoso autonomo che si distribuiscono nella muscolatura liscia, nei visceri, nei vasi, nelle ghiandole e nel cuore. Questa rete di nervi permette la comunicazione tra il sistema nervoso centrale e il resto del corpo, assicurando il controllo delle funzioni motorie, sensitive e autonome.

I nervi nel corpo umano non possono accavallarsi. Questo è uno dei miti sul massaggio che, avvolte, viene perpetuato anche dagli stessi addetti ai lavori. I nervi sono come corde tese e la loro struttura e posizione impediscono movimenti che potrebbero portare a un accavallamento.

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