Considerando che ogni cliente è unico, non possiamo avere un metodo di valutazione e pianificazione, per un ciclo di massaggi, uguale per tutti i clienti.
Premessa:
Su questo blog trovi diversi articoli che puoi applicare alla tua attività di massaggiatore, ad esempio:
- Massaggio e autismo (linee guida).
- L’importanza delle schede per il settore benessere.
- Come effettuare una valutazione della schiena del cliente in posiziona prona.
- Ed altri.
Sono consapevole che gli articoli sopra citati, come questo che leggerai, sono applicabili se hai un tuo studio e vuoi differenziarti rispetto ad altri o se lavori in uno studio a livello terapeutico, ma (se come me) lavori presso un centro termale o benessere ad alta frequentazione, dove hai 10 minuti di tempo tra un massaggio e l’altro, tanti bei presupposti vengono meno per causa di forza maggiore.
Tra l’altro, sempre dove lavoro, i massaggi sono solo a livello rilassante. Al massimo distensivi, ma non terapeutici, per tanto non c’è bisogno, ad esempio:
- Di indagare sulla natura di un eventuale dolore.
- Sugli effetti collaterali che il massaggio può avere su determinati farmaci che possono essere assunti dal cliente.
- Oppure altro.
Quando il cliente ha letto e firmato la scheda di assunzione al massaggio assumendosi le proprie responsabilità, l’azienda è tutelata.
Detto ciò, ripeto, su vuoi differenziarti anche mostrando una certa professionalità, valutazione e pianificazione ti aiuteranno.
Una valutazione completa permette al trattamento di essere mirato e specifico ed è un processo continuo durante tutta la relazione che intercorre tra l’operatore e il cliente.
Di seguito elementi utili per valutare e pianificare un ciclo di massaggi sono:
1. Pianificare un ciclo di massaggi: assunzione iniziale
Un’assunzione iniziale al massaggio è formata da 3 componenti:
1. Scritta.
Fornire al cliente una scheda di assunzione al massaggio per rispondere a diverse domande in forma scritta.
Questa documentazione ti permette:
- Di tutelarti a livello legale.
- Di riesaminare le informazioni successivamente e ricordare la condizione del cliente (problematiche, eventuali farmaci che assume, tipologia di massaggio che hai eseguito, e così via).
2. Verbale.
Leggere la scheda insieme al cliente incitandolo a rielaborare verbalmente ciò che ha scritto. Questo agire permetterà al cliente di comprendere bene le domande poste e all’operatore le risposte. Inoltre il cliente potrebbe aggiungere qualche particolare in più.
3. Non verbale.
La maggioranza delle comunicazioni, in generale, sono di tipo non verbale. Occorre saper interpretare il linguaggio del corpo per avere una rappresentazione quasi completa della situazione psico-fisica del cliente.
Ad esempio, se il cliente dichiara di essere rilassato avendo braccia e gambe incrociate è evidente che proprio rilassato non è.
Quest’estate, entrando in cabina ho trovato la ragazza che avrei dovuto massaggiare, abbastanza corpulenta e con gambe e braccia incrociate. Non ci voleva la sfera magica per capire che era imbarazzata e così le ho chiesto se voleva essere coperta poiché c’era l’aria condizionata accesa. Ha accettato di buon grado la copertura rilassandosi. In realtà le ho dato l’alibi dell’aria condizionata. Faceva caldo da crepare!
2. Pianificare un ciclo di massaggi: valutazione
I criteri di valutazione che un massaggiatore può utilizzare sono 4:
1. Visivo.
Consiste nell’esaminare la pelle per individuare lividi, lesioni, gonfiore e aree cautelative (esempio vene varicose).
2. Palpatorio.
Permette di individuare:
- Aree tese.
- Aree bloccate.
- Aree sensibili al dolore.
- Muscoli contratti.
3. Test di movimento.
Testare l’ampiezza di movimento, l’efficienza muscolare o l’efficienza articolare, può fornire informazioni utili per individuare la fonte di una eventuale inefficienza.
4. Analisi posturale.
Una postura sbagliata del corpo causa o contribuisce a diversi problemi e dolori (lombalgia, cervicalgia, dolore agli arti inferiori, formicolio a dita di mani e piedi, complicazioni ad articolazioni, ecc.).
Dall’insieme dei suddetti criteri di valutazione, si ricavano dati soggettivi ed oggettivi che chiarificano ulteriormente la condizione fisica del cliente.
I dati soggettivi riguardano le percezioni del cliente. Ad esempio, quando afferma che gli fa male la scapola destra.
I dati oggettivi sono fondati su dati specifici e misurabili. Ad esempio la scapola destra è meno funzionale di quella sinistra.
3. Pianificare un ciclo di massaggi: verifiche dei progressi
Anche le verifiche dei progressi, da constatare dopo un certo numero di massaggi, sono soggettivi ed oggettivi.
Le verifiche dei progressi soggettivi, riguardano le attività che solitamente il cliente svolge.
Ad esempio:
- Camminare senza più avvertire dolore al ginocchio.
- Svolgere facilmente le attività di pulizia.
- Trasportare una spesa.
- Ecc.
Le verifiche dei progressi oggettivi, sono constatabili e specifici per una regione del corpo.
Ad esempio:
- Le misurazioni del range di movimento.
- Osservazioni dell’andatura.
- Indicatori di marker ematici.
- E così via.
Discutere dei progressi soggettivi e oggettivi con il cliente, permette di monitorare l’efficacia del massaggio o se vi è la necessità di modificare il piano di trattamento originale.
4. Pianificare un ciclo di massaggi: creare nuovi obbiettivi
Sia che un cliente raggiunga o meno gli obbiettivi soggettivi e/o oggettivi prefissati, il massaggiatore deve strategicamente creare nuovi obbiettivi.
Di sicuro, bisogna consigliare un ciclo di massaggi di mantenimento per i clienti che hanno raggiunto gli obbiettivi.
Mentre per i clienti che non hanno risolto del tutto o per niente il problema, il massaggiatore deve porsi diverse domande:
- Un altro ciclo di massaggi può essere utile per raggiungere gli obbiettivi? Se il problema del cliente non è risolto, ma comunque migliorato, è possibile che ulteriori massaggi rechino ulteriori benefici.
- Integrare altre tecniche possono essere di aiuto? Pietre fredde e/o calde, impacchi caldi e/o freddi, coppettazione, oli essenziali ed altro.
- Sono state considerate eventuali malattie croniche, stile di vita, stress, infortuni o altre dinamiche che influiscono lo stato di guarigione?
- Devo fare riferimento a massaggiatori più esperti (fisioterapisti, osteopati)?
- Bisogna lavorare in combinazione con altri professionisti?
- Devo cercare informazioni su una determinata patologia o condizione?
Pianificare un ciclo di massaggi: costruisci l’efficienza
Un massaggiatore che esercita diverse tipologie di massaggi e tecniche, ha più possibilità di sperimentare e condurre il cliente alla guarigione.
Consiglio ai massaggiatori, per quanto possibile, di formarsi in ulteriori corsi di massaggio e tecniche alternative che permetteranno di essere più efficienti ed aiutare al meglio la propria clientela.
Se ami il tuo lavoro ed hai voglia di crescere, puoi imparare tanto anche da autodidatta e corsi di massaggio in DVD.
Personalmente, preferisco i corsi in DVD che quelli della durata di un week-end. I DVD puoi rivederli quando vuoi ed inoltre diverse aziende rilasciano l’attestato di merito e frequenza.
Ovviamente, di base deve esserci un corso di massaggio ben strutturato nel tempo, sia a livello teorico che pratico e una buona conoscenza della struttura e del funzionamento del corpo umano.