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Come funziona la tecnica della vibrazione? E’ più efficace quella manuale o elettrica? Come applicarla? Nel post, questo ed altro . . .

Tecnica della vibrazione

La vibrazione è presente nella nostra vita di tutti i giorni ed è generata sia da fonti esterne, che attivano diverse risposte fisiologiche, e sia interne. Di fatto, lo stesso corpo umano è un complesso sistema vibromeccanico, influenzato dal battito del cuore e la pulsazione dei grandi vasi.

La medicina ha esaminato la vibrazione come strumento terapeutico fin dagli inizi. Il medico Galeno di Pergamo romano (II secolo d.C.) è stato il primo a introdurre la tecnica di vibrazione nel massaggio.

Al principio del nostro secolo, il professor A. Sherbak (1903) in Russia e il dottor M. Snow (1917) negli Stati Uniti utilizzavano la vibrazione elettrica a livello fisioterapico e sperimentale, ma la seconda guerra mondiale rallentò la ricerca a riguardo.

Oggi, la medicina moderna ha ripreso gli studi sulla vibrazione applicata al corpo ed i suoi benefici.

Effetti della tecnica di vibrazione sul corpo umano

Il principale componente del corpo umano è l’acqua e costituisce:

  • Circa il 60% del peso corporeo nei maschi adulti.
  • Circa il 50/55% del peso corporeo nelle donne adulte.
  • Circa il 75% del peso corporeo di un neonato.

L’elevato contenuto d’acqua, all’interno del corpo, permette agli stimoli vibratori di giungere in zone lontane dall’area di applicazione iniziale.

I recettori primari che analizzano e codificano vibrazione e pressione sono i corpuscoli Paciniani (PC) che si trovano:

  • Nel derma.
  • Nel tessuto sottocutaneo.
  • Nel periostio delle ossa.
  • In molti organi interni (pancreas, pareti intestinali, seno, organi sessuali, ecc.).

I corpuscoli Paciniani non sono distribuiti equamente nel corpo, di conseguenza l’uomo sente vibrazioni a livelli diversi in diverse parti del corpo.

I corpuscoli Paciniani hanno una forma ovale-cilindrica e sono lunghi dai 0.5 a 1 mm. e larghi da 1 a 2 mm. L’intero corpuscolo è avvolto da uno strato di tessuto connettivo . La sua capsula è costituita da 20 a 60 lamelle concentriche (da cui il corpuscolo lamellare alternativo ) inclusi fibroblasti e tessuto connettivo fibroso, separate da materiale gelatinoso, di cui oltre il 92% è acqua. Lo spazio centrale viene denominato “clava”. Una fibra sensitiva penetra da una estremità del corpuscolo, si riduce a nudo assone e percorre l’intera clava fino ad arrivare all’estremità opposta per terminare con ingrossamenti e ramificazioni (foto sotto).

Tecnica della vibrazione

I corpuscoli Paciniani, per vibrazione e pressione, agiscono come di seguito:

  • Pressione. Quando il massaggiatore applica e mantiene una pressione costante, i corpuscoli Paciniani si deformano e le terminazioni nervose inviano dati sensoriali al cervello facendo provare il senso di compressione dei tessuti.
  • Vibrazione. Quando il massaggiatore applica la vibrazione manuale o elettrica si altera il materiale gelatinoso dei corpuscoli Paciniani e le terminazioni nervose inviano dati sensoriali al cervello facendo provare il senso di vibrazione.

I corpuscoli Paciniani presentano la massima sensibilità alla frequenza di 250–300 Hz.

E’ essenziale sottolineare che i corpuscoli Paciniani rispondono quando la pelle è rapidamente rientrata, ma non quando la pressione è costante, a causa degli strati di tessuto connettivo che ricoprono la terminazione nervosa.

Quindi, per mantenere continuamente attivi i corpuscoli Paciniani, gli stimoli vibratori devono essere rimossi e immediatamente riapplicati.

Benefici della vibrazione

La tecnica della vibrazione ha i seguenti effetti benefici sul corpo:

1) Effetto analgesico.

Gli stimoli vibratori, congiunti alla nocicezione (cioè la percezione del dolore) e alla sensibilità alla temperatura, raggiungono la corteccia sensoriale situata nei lobi temporali. Giacché  nocicezione e vibrazione attraversano insieme le stesse aree cerebrali, la vibrazione nell’area interessata ha un potente effetto analgesico.

2) Effetto di vasodilatazione.

Una vibrazione prolungata (almeno di un minuto) crea una forte vasodilatazione, anche a distanza.

Ad esempio, secondo due medici tedeschi (il Dr. Glezer e il Dr. Dalicho) l’applicazione di vibrazioni permanenti sulla zona lombare, di pazienti con disturbi arteriosi ostruttivi, produce vasodilatazione periferica e un aumento della circolazione arteriosa nelle gambe e nei piedi.

Diversi studi dimostrano che la vibrazione elettrica attiva il drenaggio venoso espellendo sangue capillare e venoso dal tessuto muscolare. Il drenaggio del sangue venoso aiuta il recupero muscolare dalle tensioni innescate da sovraccarichi cronici e accelera anche la riabilitazione dei tessuti dopo spasmi muscolari acuti.

La ricercatrice pediatrica Paula Rodriguez Miguelez ha svolto un’indagine sulla vibrazione elettrica scoprendo che essa mantiene la fluidità del sangue e diminuisce significativamente la concentrazione di sostanze infiammatorie (citochine e interleuchine), provocando lunghi effetti antinfiammatori locali.

3) Effetto sul sistema muscolo-scheletrico.

Le vibrazioni ad interruzione e ad alta frequenza attivano i centri motori nel midollo spinale, stimolando i muscoli scheletrici. Questo tipo di vibrazione è utile in caso atrofia muscolare e paralisi flaccida dopo un ictus.

Le vibrazioni fisse e a bassa frequenza inibiscono i centri motori e diminuiscono il tono muscolare.

Studi recenti dimostrano che l’applicazione di vibrazioni elettriche ad alta frequenza provoca contrazioni toniche muscolari.

Quando un muscolo viene esposto alla vibrazione si attivano i fusi neuromuscolari (recettori di stiramento localizzati all’interno della muscolatura striata-volontaria) che raggiungono il midollo spinale e da qui, i centri motori inferiori inviano comandi discendenti allo stesso muscolo, innescando le sue contrazioni toniche.

Ciò è utile per pazienti che, dopo un ictus, presentano atrofia muscolare o pazienti che hanno morbo di Parkinson giacche le vibrazioni diminuiscono la spasticità dei muscoli.

4) Effetto sul sistema endocrino.

La vibrazione stimola la funzione delle ghiandole surrenali e pituitarie e può essere utilizzata come strumento aggiuntivo per controllare il diabete.

Tipi di vibrazione e applicazione della stessa

Tecnica della vibrazione

Sia la tecnica della vibrazione elettrica che quella manuale hanno i loro vantaggi e svantaggi.

La vibrazione elettrica fornisce impulsi vibratori forti ed ha effetti terapeutici a distanza (p. es., nei casi di disturbi viscerali), ma non permette un contatto dettagliato e delicato al tessuto come la vibrazione manuale.

La vibrazione manuale consente invece, un approccio morbido e può essere combinata ad altre tecniche di massaggio, ma:

  • Richiede molta energia.
  • Non ha effetti terapeutici a distanza.
  • Non è in grado di elargire vibrazioni con la frequenza terapeutica necessaria (60-120Hz).

La tecnica della vibrazione elettrica ha di sicuro un valore terapeutico più alto rispetto alla vibrazione manuale.

Esistono due tipi di vibrazione elettrica ed ognuna ha la propria funzione:

  • Macchine che producono vibrazioni reali. Utilizzata per una desensibilizzazione rapida e stabile dei recettori periferici nell’area interessata e della corteccia sensoriale del cliente. La vibrazione reale prepara i recettori del fuso muscolare per la reimpostazione e coinvolge i recettori di Golgi (recettori di forza). utile anche per nevralgie periferiche e vasocostrizione arteriosa (esempio morbo di Burger).
  • Macchine che producono vibrazioni a seguito di percussioni. Utile per atrofia muscolare, o paralisi flaccida dopo ictus, ottimo da introdurre anche nel massaggio sportivo. La vibrazione a percussione desensibilizza la corteccia sensoriale in modo più superficiale rispetto alla vera vibrazione. È un errore utilizzare macchine che producono vibrazioni a percussione su muscoli spastici, nervi spinali o periferici infiammati o in caso di paralisi cerebrale. L’operatore non danneggerà il paziente, ma la terapia vibratoria diventerà meno efficiente.

Il massaggiatore che decide di servirsi della tecnica della vibrazione elettrica, dovrebbe avere entrambi le macchine o una macchina con entrambi funzioni e usarli in modo appropriato.

L’area di contatto del macchinario deve essere larga almeno 2 cm e se è di plastica dura, bisogna interporre un’asciugamano tra il macchinario e la zona da trattare del cliente.

La vibrazione a bassa frequenza attivano principalmente i corpuscoli di Meissner e i recettori di Merkel (recettori del tatto e della pressione).

La vibrazione ad alta frequenza attivano corpuscoli Paciniani.

Un trattamento vibratorio dovrebbe iniziare con una vibrazione a bassa frequenza per poi alzarla dopo circa 30 secondi.

In caso di causalgia (dolore severo, a volte bruciante, causato da un trauma diretto del nervo periferico) è consigliabile impiegare solo la vibrazione a bassa frequenza fino a quando il nervo colpito non mostra chiari segni di guarigione.

 

Sia la tecnica di vibrazione elettrica che manuale condividono 3 caratteristiche principali di applicazione:

1) Modalità di applicazione: vibrazione statica e mobile.

Vibrazione statica.

La vibrazione statica avviene quando l’operatore attiva la vibrazione  con la mano o col macchinario sull’area interessata senza muoversi da quel punto.

La modalità statica ha i maggiori effetti di desensibilizzazione periferica.

Quando la vibrazione statica viene applicata ai muscoli i corpuscoli Paciniani si attivano immediatamente e inviano un potente flusso di stimoli sensoriali al sistema nervoso centrale del cliente.

La vibrazione statica attiva i corpuscoli paciniani che prevalgono su tutti gli altri recettori periferici.

Vibrazione mobile.

La vibrazione mobile avviene quando l’operatore attiva la vibrazione con la mano o col macchinario e si muove, avanti e indietro, sull’area interessata.

Ogni volta che la vibrazione viene spostata e riportata al punto di partenza, i corpuscoli Paciniani considereranno questa vibrazione come stimoli completamente nuovi.

Di fatti, i corpuscoli Paciniani recuperano la normale soglia di attivazione non appena la vibrazione viene spostata dal punto di partenza.

Durante la vibrazione mobile, poiché i corpuscoli paciniani vengono attivati ripetutamente, non si ottiene una desensibilizzazione profonda ed efficiente.

La vibrazione mobile è utile quando il cliente è in fase di guarigione e in casi di atrofia muscolare, paralisi flaccida, ipertensione, applicazione addominale per gastroparesi o costipazione.

La vibrazione mobile  attiva i corpuscoli Paciniani e gli altri recettori periferici.

2) Regime di applicazione: vibrazione costante e discontinua.

Vibrazione costante.

La vibrazione costante, manuale o elettrica, ha un forte effetto inibitorio, ma deve essere applicata per almeno un minuto senza cambiare posizione o angolo di applicazione.

Vibrazione discontinua.

La vibrazione discontinua, manuale o elettrica, avviene quando la vibrazione viene sospesa e subito ripresa.

Come detto sopra, ogni volta che si applica una nuova vibrazione, si attivano i corpuscoli Paciniani. Quindi la vibrazione discontinua ha un’azione stimolante.

La vibrazione discontinua va applicata per 5 secondi per poi interromperla e nuovamente riprenderla.

La vibrazione discontinua può essere associata alla modalità di applicazione mobile.

La vibrazione discontinua ha un’azione stimolante sui tessuti e sul sistema nervoso centrale.

3) Livello di applicazione: vibrazione profonda e superficiale.

Vibrazione profonda.

La vibrazione profonda, manuale o elettrica, prevede una maggiore pressione sull’area di contatto. La combinazione di vibrazione profonda è statica, agisce sul sistema del dolore del cliente.

Vibrazione superficiale.

La vibrazione manuale superficiale viene applicata dall’intera mano o con le dita appiattite sulla pelle.

Per la vibrazione elettrica superficiale, il massaggiatore deve sostenere il macchinario per far si che il suo peso non sia un fattore determinante.

La vibrazione superficiale attiva i recettori che si trovano principalmente nella pelle e nella fascia.

Modalità, regime e livello (appena lette) di applicazione possono essere combinate durante un trattamento di vibrazione.

L’applicazione della vibrazione dovrebbe:

  • Non superare i 2/3 minuti se vi si trova nell’area di una singola zona riflessa.
  • Sostare almeno 2 minuti su ciascuna zona riflessa, se ve ne sono due.

Per l’applicazione della vibrazione manuale, fisicamente più impegnativa, il massaggiatore deve utilizzare una giusta postura, rilassare l’intero braccio e avviare le onde di vibrazione dalla spalla, fino all’avambraccio e infine alla mano o alle dita (video sotto).
La tecnica della vibrazione, al di la di patologie, induce i seguenti benefici:

  • Rilassa i muscoli superficiali e profondi.
  • Migliora la circolazione aumentando il flusso sanguigno e linfatico.
  • Migliora la mobilità e la flessibilità muscolare.
  • Accelera il recupero e la riparazione dei muscoli.
  • Favorisce l’eliminazione dell’acido lattico.
  • Attiva il sistema nervoso e riscalda i muscoli.
  • Riduce l’affaticamento muscolare e allevia il dolore.
  • Aiuta a ridurre lo stress alleviando le contratture muscolari.
  • Riduce la rigidità muscolare e aiuta a rigenerare il tessuto cicatriziale.

Un saluto vibrante e a presto . . .

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