Ciò che da operatore del benessere devi sapere sul vaiolo delle scimmie.
N.B.= questo post non parla di un eventuale pandemia del vaiolo delle scimmie, tra l’altro (fortunatamente) scongiurato, per il momento, dagli addetti ai lavori . È semplicemente una informazione su cos’è, come si manifesta e quali sono i sintomi.
Ripeto: (per chi legge, ma non intende) le autorità dicono che non ci sarà nessuna pandemia del vaiolo delle scimmie e tanto meno il medesimo articolo.
Questa infezione attualmente è presente in 25 Paesi del mondo.
In Italia i casi sono contenuti (20 quelli confermati ad oggi) ma l’attenzione degli esperti è alta anche se l’Adnkronos Salute conferma che al momento non vi sono elementi di particolare preoccupazione, ovviamente la situazione è monitorata.
Tuttavia, come operatori del benessere, è bene riconoscere eventuali segnali al fine di prevenire infezioni e contaminazioni.
Cos’è il vaiolo delle scimmie?
E’ una malattia zoonotica, fino ed ora rara, causata dal virus del vaiolo delle scimmie, che appartiene a un sottoinsieme della famiglia di virus Poxviridae chiamato Orthopoxvirus.
Il vaiolo delle scimmie è stato scoperto nel 1958 quando si verificarono due focolai di una malattia simile al vaiolo in gruppi di scimmie utilizzate per la ricerca.
Nonostante il nome, il virus del vaiolo delle scimmie non proviene dalle scimmie. Gli scienziati presumono che sia diffuso da piccoli roditori e scoiattoli nelle foreste pluviali dell’Africa.
Esistono due tipi (ceppi) di virus del vaiolo delle scimmie:
- Dell’Africa occidentale.
- Dall’Africa centrale. Provoca infezioni più gravi ed è più probabile che causi la morte rispetto al virus del vaiolo delle scimmie dell’Africa occidentale.
Il virus può essere trasmesso attraverso il contatto con una persona o un animale infetto o superfici contaminate.
Tipicamente, il virus entra nel corpo attraverso:
- L’inalazione di grandi goccioline.
- Contatto diretto con i fluidi corporei (rapporto sessuale o contatto con pelle lesa).
- Contatto indiretto attraverso i vestiti e superfici.
Come si manifesta?
Il periodo di incubazione è di 7/17 giorni.
I sintomi iniziali sono:
- Febbre.
- Mal di testa.
- Dolori muscolari.
- Mal di schiena.
- Spossatezza.
- Brividi.
- Linfoadenopatia (condizioni nelle quali si assiste ad un ingrandimento e/o una trasformazione patologica delle stazioni linfonodali lungo il corpo).
Successivamente, vi è la comparsa di eruzioni cutanee ben circoscritte, ma che evolvono attraverso una fase maculare, papulare, vescicolare e pustolosa. Solitamente queste eruzioni cutanee iniziano dal viso per poi diffondersi sul resto del corpo, palmi delle mani e piante dei piedi compresi.
Il vaiolo delle scimmie può aumentare la probabilità di sviluppare altre infezioni, in alcuni casi si sviluppano infezioni batteriche della pelle e dei polmoni.
In genere, la malattia ha un decorso blando. La maggior parte delle persone colpite si ristabilisce nel giro di poche settimane. Le persone immunodepresse, le donne incinte, i bambini e le persone anziane sembrano avere un maggiore rischio di decorso grave.
Non esiste alcun trattamento comprovato e sicuro per l’infezione da virus del vaiolo delle scimmie. I farmaci antivirali tecovirimat, cidofovir o brincidofovir possono essere utili, tuttavia non sono stati studiati come trattamenti specifici per il vaiolo delle scimmie.
Raccomandazioni per l’operatore del benessere
Attualmente molti di noi, a lavoro, indossano la mascherina e ciò già ci protegge dall’inalazione di grandi goccioline.
Ulteriori consigli:
- Fare attenzione che il cliente non riporti uno o più sintomi sopra elencati.
- Lavorare sulla pelle integra. La pelle lesa è sempre una controindicazione locale al massaggio.
- Se il cliente presenta un gonfiore dei linfonodi suggerire una visita medica prima di sottoporsi al massaggio.
- La febbre è sempre una controindicazione al massaggio.
Se credi di essere entrato in contatto con un cliente infetto, dovresti isolarti fino a quando non sarà possibile determinare che non sei stato infettato anche tu e rivolgersi immediatamente al proprio medico.
Questo comportamento è utile a prevenire non solo l’eventuale vaiolo delle scimmie, ma anche altre infezioni a cui potremmo essere sottoposti.
Come collega, vi invito a tenervi aggiornati sulle malattie infettive per svolgere ed offrire una pratica sicura per tutti.