Valutazione posturale e massaggio

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Incorporare la valutazione posturale nella pratica di massaggio offre vantaggi a te e ai tuoi clienti. Leggi quali sono . . .

valutazione posturale

La postura è un aspetto altamente individuale e dinamico della fisiologia umana. Si tratta più del modo in cui il corpo si adatta e interagisce con le diverse situazioni, piuttosto che di uno stato fisso “corretto” o “sbagliato”. Definiamo la postura come il modo in cui teniamo il nostro corpo stando in piedi, seduti o sdraiati.

Ricerche recenti suggeriscono che il concetto di “cattiva postura” è soggettivo e non esiste un legame definitivo tra specifiche abitudini posturali e dolore. In effetti, la postura varia notevolmente da individuo a individuo, e quella che può essere considerata una “buona postura” per una persona potrebbe non funzionare o non sentirsi a proprio agio per un’altra.

Cos’è la postura?

La postura rappresenta l’atteggiamento assunto dal corpo, sia durante l’inattività muscolare che nell’azione coordinata di più muscoli che lavorano per mantenere la stabilità.

È una base essenziale che viene costantemente adattata. Tuttavia, è importante considerare la postura come un processo attivo che coinvolge non solo i muscoli e le articolazioni, ma anche la percezione, le emozioni e l’ambiente circostante. Anche le posizioni apparentemente statiche, come stare seduti o in piedi, sono caratterizzate da piccoli aggiustamenti e movimenti continui.

La postura inattiva si riferisce alle posture assunte durante il riposo o il sonno. Queste posture sono particolarmente adatte a questo scopo quando l’attività muscolare essenziale richiesta per il mantenimento della vita è ridotta al minimo. In altre parole, durante la postura inattiva, il corpo cerca di conservare energia e minimizzare gli sforzi muscolari.

D’altra parte, la postura attiva richiede l’azione integrata di molti muscoli. Queste posture possono essere:

1) Statiche: il corpo e i suoi segmenti sono allineati e mantenuti in posizioni specifiche. Esempi di posture statiche includono:

  • Stare in piedi: mantenere una posizione eretta con il peso distribuito uniformemente sui piedi.
  • Seduto: mantenere una posizione seduta con la colonna vertebrale allineata e le gambe piegate.
  • Sdraiato: mantenere una posizione supina o prona, con il corpo disteso su una superficie.
  • In ginocchio: mantenere una posizione in ginocchio, ad esempio quando si prega o si lavora a terra.

2) Dinamiche: il corpo o i suoi segmenti si muovono attivamente. Esempi di posture dinamiche includono:

  • Camminare: il movimento ritmico delle gambe mentre si sposta da un punto all’altro.
  • Correre: un’azione più veloce e intensa rispetto al camminare.
  • Saltare: sollevare entrambi i piedi da terra contemporaneamente.
  • Lanciare: coinvolge il movimento del braccio e del corpo per lanciare un oggetto.
  • Sollevare: coinvolge il sollevamento di pesi o oggetti.

Comprendere la postura “buona” e “cattiva”

La visione tradizionale della postura spesso enfatizza un modo “corretto” o “scorretto” di tenere il proprio corpo, spesso associato a concetti di estetica, forma fisica o salute.

Tuttavia, la ricerca attuale suggerisce che questa prospettiva potrebbe essere eccessivamente semplificata. In realtà, la postura è un fenomeno complesso che coinvolge una serie di fattori interconnessi.

Oltre all’allineamento fisico, la postura è influenzata da:

  • Percezione: la nostra percezione di come ci sentiamo nel nostro corpo e nello spazio circostante.
  • Emozioni: le emozioni, l’umore e la consapevolezza di sé possono influenzare la postura. Anche lo stress può portare a tensioni muscolari e alterazioni posturali.
  • Ambiente: l’ambiente in cui ci troviamo può influenzare la nostra postura. Ad esempio, una sedia scomoda o una scrivania troppo alta possono portare a posture scorrette.
  • Attività quotidiane: le attività che svolgiamo durante il giorno, come sollevare oggetti pesanti o stare seduti al computer per lunghe ore, possono influenzare la nostra postura.

Analisi scientifiche hanno dimostrato che non esiste un legame coerente tra la postura e il dolore muscoloscheletrico. Questo mette in discussione l’ampia convinzione secondo cui una “cattiva postura” sia responsabile del dolore alla schiena o al collo.

In particolare, studi condotti su adolescenti non hanno evidenziato una chiara correlazione tra deviazioni posturali e dolore, mentre altre ricerche hanno dimostrato che correggere la postura non necessariamente allevia il dolore cronico.

Un punto di vista emergente nel campo della fisioterapia e in discipline correlate suggerisce che invece di perseguire una postura arbitrariamente “ideale”, potrebbe essere più vantaggioso coltivare la variabilità posturale. Questo implica la capacità di adattare comodamente la propria postura a diverse situazioni.

Secondo alcuni ergonomi, “la tua prossima postura è la tua migliore postura”. Alternare tra la posizione seduta e quella eretta può praticamente eliminare il dolore lombare, riducendo la pressione sulle vertebre e migliorando il flusso sanguigno alle gambe.

Ottimizzazione della postura (l’importanza della cintura pelvica)

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Secondo gli studi del Dr. Andry Vleeming (lavora presso il Dipartimento di Anatomia dell’Università del New England e nel dipartimento di riabilitazione dell’Università di Medicina Ghent, Belgio), la base sacrale rappresenta il centro geometrico del sistema posturale. Un dislivello nella base del sacro può influenzare negativamente l’equilibrio posturale e diventare un fattore di stress posturale cronico. Quando la postura è disallineata, la colonna lombare tende a inclinarsi lateralmente e a concavità verso il lato più elevato della base sacrale.

Le menomazioni che possono causare dislivelli della base del sacro includono, ma non sono limitate a:

  • Discrepanze nella lunghezza delle gambe. Se c’è una discrepanza nella lunghezza delle gambe, il bacino si presenterà come asimmetrico.
  • Sindrome del piriforme. La sindrome del piriforme ha la capacità di aumentare la tensione sui muscoli del bacino mentre cercano di stabilizzare il bacino e la colonna vertebrale. Ciò può spostare la base sacrale dal suo centro geometrico.
  • Muscoli adduttori tesi. Gli adduttori dell’anca stretti o deboli possono causare un’inclinazione pelvica laterale, che porta a problemi con la postura a lungo termine e in piedi.
  • Posture dinamiche asimmetriche. Una postura dinamica asimmetrica comune è generalmente identificata come la postura della “Statua di David” (immagine sotto). Durante questo, un’estremità inferiore viene ruotata esternamente, causando potenzialmente debolezza nei rotatori interni dell’anca, e l’estremità inferiore opposta viene ruotata internamente, causando potenzialmente debolezza nei rotatori esterni dell’anca. Per combattere queste debolezze si consiglia il rafforzamento dei muscoli più deboli.

Postura e salute

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Una cattiva postura può essere dannosa per la salute. Mantenere una postura che sottopone a stress un’articolazione, come ad esempio un prolungato abbassamento o un accasciarsi, può:

  • Aumenta la pressione sulla colonna vertebrale, rendendola più soggetta a lesioni e degenerazione.
  • Causa dolore al collo, alle spalle e alla schiena.
  • Diminuire la flessibilità.
  • Influisce sulla capacità di movimento delle articolazioni.
  • Influiscono sull’equilibrio e aumentano il rischio di caduta.
  • Rende più difficile la digestione del cibo.
  • Induce disturbi respiratori e colpisce le strutture circostanti, inclusi il cuore e il nervo frenico.
  • Nelle donne può portare a uno squilibrio nel muscolo centrale che porta all’incontinenza e/o al prolasso degli organi pelvici.

L’invecchiamento influisce inevitabilmente sulla postura. I principali fattori che contribuiscono all’instabilità posturale sono:

  • Ipercifosi toracica.
  • Perdita della lordosi lombare.
  • Arco plantare diminuito.

Esempi di postura anomala sono i seguenti:

  • Postura lordotica: la lordosi si riferisce alla normale curvatura verso l’interno della colonna vertebrale. Quando questa curva è esagerata si parla solitamente di iperlordosi. La testa, il collo e la colonna vertebrale toracica sono in posizione neutra. La colonna lombare è iperestesa, producendo un’inclinazione anteriore del bacino. L’anca è flessa, le ginocchia sono iperestese e le caviglie sono flesse plantarmente.
  • Postura Sway Back: in questo tipo di postura è presente la testa in avanti, iperestensione della colonna cervicale, flessione della colonna toracica, estensione della colonna lombare, inclinazione posteriore del bacino, iperestensione dell’anca e del ginocchio e caviglia leggermente flessa plantare.
  • Postura della schiena piatta: in questo tipo di postura, la testa è in avanti con l’estensione della colonna cervicale. C’è una leggera flessione della colonna vertebrale toracica superiore e un aspetto dritto o appiattito della colonna vertebrale toracica inferiore e lombare. Il bacino è in inclinazione posteriore, le ginocchia sono in estensione e le caviglie sono flesse plantarmente.
  • Postura della testa in avanti: descrive lo spostamento della testa in avanti con il mento in fuori. È causata da una maggiore flessione della colonna cervicale inferiore e della colonna toracica superiore con maggiore estensione della colonna cervicale superiore ed estensione dell’occipite su C1.
  • Scoliosi: una deviazione della normale linea verticale della colonna vertebrale, costituita da una curvatura laterale e rotazione delle vertebre. La scoliosi viene considerata quando vi è almeno 10° di angolazione della colonna vertebrale sulla radiografia postero-anteriore associata alla rotazione vertebrale. Questa è una curva laterale tridimensionale della colonna vertebrale a forma di C o S.
  • Cifosi: una curva convessa aumentata osservata nelle regioni toracica o sacrale della colonna vertebrale. La testa è in avanti e c’è iperestensione della colonna cervicale. La scapola viene abdotta e vi è una maggiore flessione della colonna vertebrale toracica. La colonna lombare è iperestesa. Il bacino è inclinato anteriormente; i fianchi sono flessi. Le ginocchia sono in iperestensione e le caviglie sono flesse plantarmente.

Il valore della valutazione posturale per un massaggiatore

valutazione posturale

La valutazione posturale può offrire ai massaggiatori vantaggi, quali:

  • Personalizzazione del trattamento: la valutazione posturale consente al massaggiatore di comprendere gli squilibri posturali specifici di ciascun cliente. Questo aiuta a personalizzare il trattamento, focalizzandosi sulle aree che richiedono maggiore attenzione.
  • Efficienza del trattamento: identificando le aree di tensione o disallineamento, il massaggiatore può concentrarsi su di esse durante la sessione. Ciò rende il trattamento più efficace ed efficiente, poiché si indirizza direttamente alle problematiche del cliente.
  • Miglioramento dei risultati: una valutazione posturale accurata della postura consente di sviluppare un piano di trattamento mirato. Questo può portare a migliori risultati nel lungo termine, come riduzione del dolore, miglioramento della mobilità e rilassamento muscolare.
  • Differenziazione dalla concorrenza: i massaggiatori che includono la valutazione posturale nella loro pratica si distinguono dagli altri professionisti. Questo aumenta la credibilità e la fiducia dei clienti.

È importante sottolineare che una vera e propria valutazione posturale deve essere effettuata da professionisti qualificati, tra cui osteopati, fisioterapisti, posturologi.

Tuttavia, anche i professionisti del fitness, inclusi massaggiatori sportivi, istruttori di pilates, insegnanti di yoga e personal trainer possono essere qualificati per eseguire queste valutazioni su persone sane, ma questo è possibile solo se hanno la giusta formazione e, per quanto riguarda i massaggiatori, se la valutazione è preceduta da un ottimo colloquio all’assunzione al massaggio.

Anche se potresti scegliere di non utilizzare la valutazione posturale, ti consiglio vivamente di approfondire l’argomento per diversi motivi:

1) Esonerarsi da un eventuale insuccesso: la valutazione posturale rivela eventuali sottili anomalie che potrebbero non essere immediatamente evidenti. Ad esempio, se un cliente segnala dolore al collo, è fondamentale osservare se ci sono rotazioni nel rachide cervicale. Le foto sotto mostrano chiaramente che la testa dell’uomo è leggermente ruotata verso destra, esponendo la mascella destra, mentre quella della donna è ruotata verso sinistra, mostrando la mascella sinistra.

In base a queste osservazioni, puoi intuire che i muscoli come lo sternocleidomastoideo, gli scaleni, i muscoli del collo e l’elevatore della scapola potrebbero essere tesi dal lato in cui si intravede maggiormente il viso e, quindi, lavorare su tali aree per alleviare le tensioni. Tuttavia, bisogna riferire al cliente tale problema e che:

  • le condizioni croniche o acute dei tessuti molli richiedono spesso massaggi ripetuti e cumulativi,
  • che la loro consapevolezza e partecipazione attiva al processo di recupero possono avere un impatto significativo sui risultati delle sessioni di massaggio,
  • che il risultato non è garantito e può variare da persona a persona.

Procedendo in questa maniera, se il cliente non avrà benefici si ricorderà delle informazioni che gli avevi presentato.

2) Comprendere le limitazioni del massaggio: se noti che un cliente presenta una leggera scoliosi e lamenta mal di schiena, il massaggio può svolgere un ruolo importante, ma non risolverà completamente la causa principale .
Il massaggio può:

  • alleviare il dolore causato dalla scoliosi,
  • rilassare e allungare i muscoli,
  • potenziare i muscoli deboli e inibiti,
  • migliorare la flessibilità,
  • ridurre le restrizioni fasciali.

Sarà essenziale, in questo caso, indirizzare il cliente a figure professionali specializzate per affrontare la causa sottostante della scoliosi.

3) Comunicazione efficace con il cliente: la valutazione posturale non solo fornisce dati oggettivi sulla postura del cliente, ma anche un’opportunità per comunicare in modo più efficace con lui. Spiega al cliente le tue osservazioni e le potenziali implicazioni per la sua salute e benessere.

4) Collaborazione interdisciplinare: se identifichi anomalie posturali significative o problemi che vanno oltre il tuo campo di competenza, è importante collaborare con altri professionisti della salute. Puoi indirizzare il cliente a fisioterapisti, chiropratici o medici specializzati per una valutazione più approfondita e un piano di trattamento completo.

5) Prevenzione e consapevolezza: la valutazione posturale può rivelare potenziali problemi o abitudini posturali sbagliate. Puoi aiutare i clienti a diventare più consapevoli della propria postura ed a prendere misure preventive per evitare futuri disagi, quali:

  • Prestare attenzione alla postura durante le attività quotidiane, come guardare la televisione, lavare i piatti o camminare.
  • Rimanere attivi. Qualsiasi tipo di esercizio può aiutare a migliorare la postura, ma alcuni tipi di esercizi possono essere particolarmente utili. Ad esempio. yoga, tai chi e altre lezioni incentrate sulla consapevolezza del corpo. È anche una buona idea fare esercizi che rafforzino il core.
  • Mantenere un peso sano. Il peso extra può indebolire i muscoli addominali, causare problemi al bacino e alla colonna vertebrale e contribuire alla lombalgia.
  • Indossare scarpe comode e con il tacco basso. I tacchi alti, ad esempio, possono far perdere l’equilibrio e costringere la persona a camminare in modo diverso. Ciò mette più stress sui muscoli e danneggia la postura.
  • Assicurarsi che le superfici di lavoro siano a un’altezza comoda mentre si è seduti davanti a un computer, o preparando la cena o consumando un pasto.
  • Assicurarsi di coinvolgere il core (ad esempio i muscoli profondi dell’addome e del pavimento pelvico) durante le attività faticose. Questo aiuta a stabilizzare la colonna vertebrale. Esonerarsi da un eventuale insuccesso.

In qualità di massaggiatore, comprendere i principi della postura, anche se non li applichi direttamente, contribuisce significativamente alla tua professionalità e preparazione. Coltiva queste conoscenze per offrire il massimo beneficio ai tuoi clienti.

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